Ribera alla ribalta…per cannibalismo del centrodestra. Quando la politica pensa solo a litigare
RIBERA- EDITORIALE DI FILIPPO CARDINALE
Cominciamo prendendo in prestito la locuzione latina Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur, la cui traduzione è mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata (Tito Livio, Storie, XXI, 7, 1). Ribera ultimamente è alla ribalta e su di essa si sono accesi i riflettori da parte della politica. Attenzione, però. Non la politica propositiva, quella che mette sul tavolo i temi importanti per la città e per il suo sviluppo. No, sul tavolo, pardon, sul ring i politici si scambiano montanti tosti. Sembra la gara a chi inferte colpi più duri. Si potrebbe comprendere se il duro scambio di pugni avvenisse tra schieramenti politic opposti, tra avversari. No, a Ribera i cazzotti se li danno all’interno del centrodestra, all’interno della coalizione che ha appoggiato la candidatura di Matteo Ruvolo e che ha vinto le elezioni comunali.
Ma la luna di miele è svanita e i propositi sbandierati nel corso della campagna elettorale sono stati spazzati come foglie sospinte dal vento.
La luna di miele si è trasformata in tempesta. Una tempesta che interessa il centrodestra. Politici e politicanti si scambiano improperi di ogni tipo. E il bello di tutto questa fibrillazione è che qualche deputato accusa qualche consigliere di aver cambiato casacca, dimenticando di essere stato il primo a cambiare abbigliamento politico. La politica pensa che altri abbiano la memoria corta. Ma è la politica ad avere un orizzonte piccolo quanto uno sgabuzzino.
Da oltre un anno, l’amministrazione guidata da Matteo Ruvolo va avanti senza una maggioranza, dopo aver perso importanti componenti della coalizione che lo aveva sostenuto alle elezioni e che registra una ferma opposizione interna al partito cui ha aderito Ruvolo, Fratelli d’Italia.
A sferrare il primo montante è stata Forza Italia, con i parlamentari regionali Margherita La Rocca Ruvolo e Riccardo Gallo diramando un comunicato stampa evidenziando che la cittadina è abbandonata a se stessa e che l’amministrazione comunale è assente, manca di progettazione e programmazione.
Margherita La Rocca Ruvolo è stata tra i maggiori sostenitori della campagna elettorale a favore dell’attuale sindaco, ma da diversi mesi la parlamentare, insieme al gemello siamese Riccardo Gallo, rispettivamente commissario provinciale e vice commissario regionale di Forza Italia. I due parlamentari si rivolgono agli alleati proponendo di avviare un confronto per lavorare tutti insieme per il rilancio turistico, sociale ed economico di Ribera, partendo dal miglioramento dei servizi essenziali. Occorre prendere coscienza, hanno aggiunto, che l’interlocutore non può essere l’uomo solo al comando ma la città e il suo patrimonio umano e culturale.
In tale contesto, spunta il “tavolo tecnico”. La nostra provincia è piena di “tavoli tecnici”, produzione della politica che non porta mai a nulla se non a produrre parole e parole.
La proposta di un tavolo di confronto tra le forze politiche che hanno preso le distanze dal sindaco Ruvolo è stata recepita anche dalla parlamentare regionale di Fratelli d’Italia Giusi Savarino, la cui vocazione politica è nel movimento Diventerà Bellissima, che dichiara di condividere le preoccupazioni espresse dai colleghi di Forza Italia e si dice pronta al confronto, condiviso anche dall’assessore Roberto Di Mauro.
Come è strana la politica, specie quando di fronte a temi importanti parla del nulla. La politica ama litigare, mai per fini di interesse collettivo, però. Tanto che le critiche maggiori arrivano dagli ex alleati del sindaco di Ribera e anche da una considerevole componente del suo partito, Fratelli d’Italia.
Il sindaco Matteo Ruvolo ha replicato, in particolare ai due deputati forzisti, parlando di soliti interventi ad orologeria da parte di chi, spesso assente e lontano dal territorio, si interessa di Ribera solo quando succede qualcosa che turba la loro parte politica. Il riferimento è alla decisione della consigliera Mulè di lasciare Forza Italia. “In questo anno ho registrato solo atteggiamenti dettati dal rancore e dalla faziosità- lamenta il sindaco di Ribera rivolgendosi agli ex alleati”.
Sul ring della politica riberese sale anche la Democrazia Cristiana. E non poteva essere diversamente visto che Carmelo Pace è il parlamentare di Ribera. La D.C accoglie “positivamente l’appello dei parlamentari regionali di Forza Italia, Fratelli D’Italia e MPA di concertare un’azione congiunta finalizzata a creare i presupposti per il rilancio e la crescita del comune di Ribera”.
La D.C considera “tardivo l’invito” rimarcando che “ha sempre operato nell’interesse della città, facendo pervenire proposte e prospettando soluzioni alle problematiche che di volta in volta si sono presentate, non disdegnando di stigmatizzare, anche con toni accessi, l’atteggiamento inspiegabilmente inerte tenuto dell’Amministrazione Comunale di fronte a questioni che richiedevano invece una decisa presa di posizione e di assunzione di responsabilità politica ( vedasi questione Ospedale e Case Popolari)”. La D.C rivendica “l’impegno quotidianamente profuso dal deputato Carmelo Pace, che in più occasioni ha favorito una pronta soluzione dei problemi della nostra comunità ( Ospedale, Consorzio di Bonifica, personale Asu), assumendo anche iniziative di lungo respiro che spiegheranno i propri effetti positivi in un arco temporale più ampio”.
Ma poi tira un montante: “Sia consentito, però, evidenziare che, mentre la nostra azione politica è stata sempre improntata ad una linea di chiarezza e di coerenza, lo stesso non può certamente dirsi delle altre forze politiche, che sino a qualche mese fa sostenevano l’attuale amministrazione comunale”.
Poi un pò di storia recente. “Alle scorse elezioni amministrative il sindaco Ruvolo era il candidato di un schieramento composito, di cui facevano parte liste civiche, Forza Italia, Diventerà Bellssima e Fratelli D’Italia. Quello schieramento elettorale vinse le elezioni prospettando un cambiamento radicale rispetto alla gestione della precedente amministrazione guidata dall’allora Sindaco Pace che, invece a sua volta, appoggiò con una propria lista civica il candidato Alfredo Mulè. Dopo circa due anni quello schieramento, divenuto nel frattempo compagine di governo, si è sfaldato a seguito del mancato raggiungimento di un accordo che prevedesse una diversa composizione della squadra assessoriale. La crisi pertanto si era consumata su una mera richiesta di assessori in più che non fu possibile esaudire per insufficienza del numero dei posti disponibili, cioè inferiore a quello richiesto dai partiti”.
Dunque, per la DC la crisi “non era scaturita da un dibattito inziale su un argomento di interesse collettivo, ovvero da una richiesta di intervento su una problematica che toccasse tutta la cittadinanza e che avrebbe appassionato e stimolato una serie e costruttiva discussione. La crisi si era innescata, quindi, per mera sete di potere, lasciando all’epoca un senso di profondo scoramento tra i nostri concittadini e in chi più in generale crede nella politica come missione, servizio a favore del prossimo, ricerca ed attuazione del bene comune, dovere civico; in sintesi in chi intende la politica come servire e non come servirsi”.
Ricorda, la DC, che è “paradossale la posizione dei consiglieri comunali e dirigenti locali di Diventerà Bellissima, in seguito transitati in blocco nel partito di Fratelli D’Italia, ove nelle more si era accasato pure il sindaco, assieme ad altri consiglieri. Sebbene Fratelli D’Italia sia rappresentata in giunta dal sindaco e da due assessori, i consiglieri comunali dell’allora gruppo politico di Diventerà Bellissima, si sono schierati all’opposizione, in contrasto con la linea del proprio partito, salvo successivamente cambiare opinione e richiedere velatamente più volte al sindaco un loro coinvolgimento nella giunta”.
In ogni caso, la DC intende cogliere l’invito dei deputati di Forza Italia ed è “disponibile a discutere e a trovare soluzioni orientate a migliorare le condizioni delle nostra cittadina”, ma precisa che “di contro però non ci vedrebbero complici in tentativi di vendette”.
Un altro duro attacco proviene dai consiglieri comunali Calogero Cibella, Maria Grazia Angileri, Giuseppe Ciancimino, e dagli ex assessori Davide Caico, Mariella Ragusa, Giuseppe Tramuta. Tutti vicini a Diventerà Bellissima me che hanno partecipato alle elezioni con una lista civica. “Il Sindaco Ruvolo, con il suo ristretto gruppo di amici che lo consigliano e lo sostengono nel suo atteggiamento improntato ad arroganza, invece di apprezzare e fare buon uso dell’appello misto a disponibilità lanciatogli da Forza Italia, rifiuta come al solito il confronto. “Quello che oggi politicamente è inaccettabile è che il Sindaco Ruvolo ha spaccato il partito di Fratelli d’Italia e frantumato il Centrodestra: su questo terreno non possiamo più seguirlo”, chiosano, aggiungendo che “lo stesso partito che lo aveva candidato, Forza Italia, prendendo atto della sua inadeguatezza, chiama a raccolta le forze politiche, che non sono in amministrazione ma hanno sempre a cuore le sorti della città, per venirgli in soccorso allo scopo di lavorare tutti insieme per il rilancio amministrativo. Il Sindaco Ruvolo, preso costantemente dal suo “ego” smisurato, invece di sfruttare umilmente questa opportunità- come dovrebbe fare un politico di esperienza- riesce ancora una volta a intavolare una polemica sterile su argomenti vuoti mistificando la realtà”.
Duro un fendente: “Se lui avesse davvero la “schiena dritta”, rendendosi conto di aver perso per strada- per colpa sua- forze determinanti per la sua elezione, non dovrebbe fare altro che dimettersi e rivolgersi nuovamente agli elettori”. Poi evidenziano che “a suo tempo i nostri assessori si sono dimessi per consentire a Ruvolo di predisporre una nuova giunta, mettendo a disposizione di altre forze politiche della cordata le proprie deleghe. Ma il sindaco, invece di accogliere questa disponibilità, si è chiuso nel suo bunker”.
Calogero Cibella, Maria Grazia Angileri, Giuseppe Ciancimino, Davide Caico, Mariella Ragusa, Giuseppe Tramuta rimarcano che ” quei pochi finanziamenti che sono arrivati non sono certamente ascrivibili alla sua persona. Per fare degli esempi, il finanziamento per Borgo Bonsignore è stato varato dalla giunta Musumeci su sollecitazione dell’on. Savarino. Nell’ultimo anno c’è una serie di sue inadempienze che Ribera paga per il suo modo approssimativo di amministrare: vedi case popolari, campo sportivo, pulizia del paese, gestione di RiberAmbiente, del personale, ospedale, servizi sociali, abbandono totale dell’agricoltura, vecchio mercato ortofrutticolo, macello ecc. Non basta lo spazio di questa nota per elencarle tutte”.
Poi arriva l’invito: “Piuttosto che vivacchiare abbarbicato a quella poltrona, il sindaco Ruvolo dimostri davvero di tenere la “schiena dritta”. Si svegli e cerchi l’aiuto di chi lo ha voluto in quel posto e ancora sente sua la responsabilità delle sorti di questo nostro martoriato paese”.
Dunque, su Ribera si sono accesi i fari della politica, di deputati che passano dalla cittadina solo in clima elettorale. Ribera è al centro dell’attenzione politica. Ma quella errata, quella litigiosa, quella che non porta nulla di buono. Smettano di litigare per interessi di basso valore, di interessi che nulla producono di positivo per la città.