Riapertura scuole: la proroga di Lagalla destinata a creare caos ai dirigenti scolastici e alle Asp
SICILIA. Con la circolare firmata oggi dall’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla (protocollo o55), molto probabilmente si genererà ulteriore confusione. Soprattutto dal punto di vista organizzativo. Infatti, nel terzultimo capoverso della circolare l’Assessore scrive:
Tale proroga potrà altresì essere proficuamente utilizzata dai Sigg. Dirigenti scolastici (o loro Delegati per la gestione della pandemia da COVID. 19) per promuovere più stretti raccordi operativi con le ASP territorialmente competenti, al fine di intensificare le operazioni di copertura vaccinale (anche della fascia 5-11 anni) e di monitoraggio scolastico della popolazione scolastica (studenti ed operatori).
“Il governo regionale, nell’intendimento di contemperare l’applicazione della inderogabile norma nazionale con le rappresentate e motivate esigenze, nel condividere queste ultime, ha ritenuto di potere procedere, nel rispetto delle sue prerogative e competenze, alla parziale modifica del calendario didattico dell’a.s.2021-22, precedentemente adottato con D.A. n. 1187/5.7.2021 e ss.mm.ii., riducendone di tre giorni la originaria durata, pur sempre nel rispetto del numero minimo delle giornate scolastiche, e disponendo il rientro a scuola in presenza, dopo le festività natalizie, alla data del 13 gennaio p.v.“, scrive ancora Lagalla.
Dunque, il Governo regionale adotta un compromesso tra le istanze dell’Anci-Sicilia, delle rappresentanze scolastiche, didattico-formative e di categoria, che “hanno rappresentato preoccupazioni in ordine allo stato epidemico generale, nonché articolate riserve sulla concreta e tempestiva applicabilità delle disposizioni governative” e il rispetto della norma emanata dal Governo nazionale che impone la riapertura delle scuole il 10 gennaio.
Lagalla, nella lettera, evidenzia “la necessitata di revisione delle modalità di frequenza e dei correlati assetti organizzativi, anche in relazione alla documentata diffusione incrementale dell’infezione da COVID-19”, e aggiunge che “emergono peraltro diffusi elementi di preoccupazione connessi alle difficoltà di garantire l’assolvimento delle articolate procedure di testing e di monitoraggio sanitario secondo le modalità e i tempi previsti dalla predetta disposizione ministeriale”.
Dunque, in tre giorni i dirigenti scolastici devono “promuovere più stretti raccordi operativi con le ASP territorialmente competenti, al fine di intensificare le operazioni di copertura vaccinale (anche della fascia 5-11 anni) e di monitoraggio scolastico della popolazione scolastica (studenti ed operatori)”.
E qui la vicenda appare davvero paradossale. Il sistema sanitario è entrato in tilt, le Asp non reggono all’incalzare della ondata in corso. Appare davvero incredibile come dirigenti scolastici e Asp possano in tre giorni organizzare e completare una complessa macchina di monitoraggio e di vaccinazione.
E’ vero che tre giorni sono il fondamento del Vangelo nella passione, morte e resurrezione di Cristo. Ma, appunto, è il Vangelo. La politica è tutt’altra cosa ed è costellata da scivoloni, superficialità, dilettantismo.
Filippo Cardinale