Riaperta strada Foggia ma restano tanti alberi pericolanti. Perchè non si tagliano ?

SCIACCA. Anche questa volta sono intervenuti i vigili del fuoco e la strada dopo un paio di ore è stata riaperta, ma bisogna eliminare la situazione di pericolo, non sperare che cessi il maltempo. Quando ci sono giornate di vento e devono raggiungere il quartiere il centro abitato, gli abitanti dei quartieri Foggia, San Marco e Carbone devono farsi il segno della croce sperando di non vedere un albero cadere sulla loro auto.

Sono costretti a transitare sul rettilineo che li collega alla salita che poi porta al quartiere Perriera, ovvero nell’unico tratto viario a loro disposizione a causa della chiusura storica del viadotto Cansalamone e più recentemente della via Lido. A parte il fatto che ci si sente quasi isolati, con il continuo cedimento di rami c’è il rischio concreto di gravi incidenti. Oggi altri alberi di eucalipto sulla strada, ed anche questa volta come era successo una decina di giorni fa solo per un miracolo non c’erano auto in transito.

Occorre urgentemente, e per questo intervento non crediamo ci sia bisogno di grandi risorse economiche, tagliare i grandi alberi di alto fusto di eucalipto che con il vento sono pericolosissimi. Il taglio degli alberi in precarie condizioni e, pertanto, suscettibili di caduta, che si trovino in posizioni pericolose in prossimità di strade e aree pubbliche, deve essere fatto urgentemente al fine di salvaguardare la pubblica e privata incolumità.

Molti rami, protendenti sulla sede viabile, da quelle parti (anche nella discesa di San Marco) da sempre limitano la visibilità, nascondono i segnali stradali, interferendo, quindi, con la corretta funzionalità della strada. In occasione di eventi meteorologici intensi quali temporali, forti raffiche di vento, la situazione è troppo rischiosa per gli automobilisti. Come possono gli amministratori rimanere impassibili di fronte a questo grave pericolo ? Com’è possibile che in questa città gli alberi si potano solo quando cadono sulle strade ? Perchè non c’è un normale programma di gestione del verde pubblico ?

Giuseppe Recca