REVOCA SCORTA MAGISTRATO VELLA, INTERPELLANZA AL MINISTRO DELL’INTERNO. LO CHIEDE AI PROPRI DEPUTATI IL GRUPPO CONSILIARE PD
“Per lo Stato il magistrato antimafia Vella non corre alcun rischio. E’ un’assurdità ed uno scandalo!”
Il gruppo consiliare del Pd, invia una lettera alla deputazione nazionale Angelo Capodicasa, Maria Iacono e Tonino Moscatt chiedendo di farsi promotori di un’interpellanza al ministro dell’Interno relativamente alla revoca della scorta al magistrato Salvatore Vella.
Pubblichiamo integralmente la lettera, considerata la rilevanza dell’argomento.
Agli onorevoli Angelo Capodicasa, Maria Iacono, Tonino Moscatt
Con la presente per rappresentarvi una vicenda che ha dell’assurdo ed a cui il Governo nazionale ed il Sig. Ministro degli Interni hanno il sacrosanto dovere di porre la parola fine!
Dall’8 Gennaio scorso al magistrato Salvatore Vella, l’uomo che più di tutti è considerato come l’alfiere della lotta alla mafia in questa nostra provincia, colui il quale è riuscito a proiettare i riflettori e le attenzioni dell’opinione pubblica sui fatti criminosi verificatisi in questa sperduta landa d’Europa, l’artefice di importanti processi di mafia, quali “Face off” e “Scaccomatto”, che hanno messo all’angolo la criminalità organizzata in questo territorio, decapitando i mandamenti mafiosi provinciali, è stata revocata ogni forma di protezione, dall’auto blindata alla tutela dei carabinieri H 24. Per lo Stato il Dott. Vella non corre alcun rischio…e questo è un’assurdità ed uno scandalo!
Veniamo ai fatti: Il 19 Maggio 2009, Vella, a suo tempo in servizio presso la Procura della Repubblica di Palermo, parte a bordo della sua blindata insieme alla sua scorta da Sciacca in direzione Palermo; sulla Palermo Sciacca l’auto di scorta che viaggiava a velocità sostenuta e con i lampeggianti e sirena accesi, viene affiancata e superata a forte velocità da una BMW nera che, dopo qualche Km, rallenta e si lascia superare, per poi rimanere all’inseguimento del magistrato ad oltre 170 KM/h, fino alle porte di Palermo; dai successivi controlli si scopre che l’auto è di proprietà di un pregiudicato di Ribera. Il 23 Dicembre del 2009 durante una delle udienze del processo “Face Off” l’imputato Luigi Panepinto, noto esponente della consorteria mafiosa di Bidona, dalla gabbia si rivolge al Dott. Vella in questi termini: “Non si preoccupi che la ruota gira e prima o poi arriva per tutti!”; inoltre in alcune intercettazioni ambientali poi pubblicate il Panepinto definiva il Dott. Vella come “il bastardo di Sciacca”.
Il 4 Marzo del 2011 mentre si trovava a bidona come relatore di un convegno antimafia, alla fine dei lavori trova sopra i suoi documenti, lasciati per un attimo incustoditi, una missiva anonima con sopra riportato il numero della targa della sua blindata ed a fianco la scritta “Boom!!”.
Ed in ultimo il 10 Maggio ultimo scorso una lettera anonima è stata rinvenuta nella cassetta delle lettere di Ignazio Cutrò, testimone di giustizia di Bivona; sul foglio scritto a macchina c’è riportata la firma falsa del Dott. Vella ed in essa si fanno chiari riferimenti al processo Face Off ed alla riduzione della protezione allo stesso Cutrò; il fatto è stato denunciato dallo stesso Cutrò. Insomma ce n’è abbastanza per gridare allo scandalo rispetto ad una scelta che non esitiamo a definire scellerata; ci rivolgiamo pertanto ai nostri referenti parlamentari affinché rivolgano immediatamente un’interpellanza parlamentare al Governo, chiedendo conto e ragione di tale decisione e rivolgere al contempo un appello al ministro degli interni affinché la protezione ad un servitore dello stato così esposto venga immediatamente ripristinata.
Il Gruppo Consiliare Vincenzo Marinello Simone Di Paola Vincenzo Sabella Cinzia Deliberto