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RETE OSPEDALIERA, OK ANCHE DALL’ARS: CRITICHE DEI GRILLINI

M5S sostiene che il piano presenta evidenti limiti e non dispone di risorse: “Si creeranno territori di serie A e di serie B”

Anche la commissione Sanità dell’Ars ha dato parere favorevole alla nuova Rete ospedaliera. il prossimo 4 aprile sarà discussa al Ministero della Salute e poi tornerà indietro per il definitivo decreto. Ma la strada per l’ok alla nuova mappa della sanità siciliana non è stata proprio in discesa.

Il Movimento Cinque Stelle ha abbandonato la commissione per fare mancare il numero legale e non assecondare quello che ha definito “il vergonoso blitz del governo che puntava a fare votare a scatola chiusa un documento importante e delicatissimo come quello della rete ospedaliera siciliana”. Per i grillini è una rete non coordinata con la medicina del territorio, che non realizzerà alcuna deospedalizzazione e che andrà inevitabilmente riordinata subito dopo questa esperienza di governo.

La rete ospedaliera siciliana ha individuato gli Ospedali Riuniti di Sciacca come struttura Spoke e da questi parti tutti parlano di successo per un risultato che mette l’assistenza sanitaria nella zona di Sciacca al riparo da possibili ridimensionamenti. 

Ma il Movimento Cinque Stelle non concorda sull’entusiasmo manifestato da più parti: “Sarebbe bello capire, ad esempio – affermano i grillini – quando la rete così disegnata potrà entrare a regime. Quali sono gli interventi sulla assistenza sanitaria territoriale e come integrarla con l’assistenza ospedaliera. E ancora qual è la proposta di riorganizzazione della rete di emergenza territoriale, quali e quante sono le risorse disponibili e quali e quanti sono gli investimenti programmati“.

I limiti sarebbero tra gli altri quello legato all’ adeguamento strutturale ed organizzativo delle strutture ospedaliere, specialmente quelle individuate quali spoke, ed alle ingenti risorse necessarie.

“Secondo questa rete – conclude il movimento – si avranno territori di serie A, con strutture hub, spoke e di base, e territori di serie B, alcuni addirittura con gravi carenze anche per i servizi ospedalieri di base e, quindi cittadini di serie A e cittadini di serie B. Molti territori e tanti cittadini dovranno attendere forse fino al 2021”.

Redazione Corriere

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