RESIDENCE TORRE MACAUDA, 311 FAMIGLIE A SECCO DA DUE ANNI. MANGIACAVALLO SCRIVE AL PREFETTO
Giorni fa abbiamo riportato la notizia delle 311 famiglie senza acqua da due anni al residence Torre Macauda. Sono 311 famiglie che hanno acquistato le villette. Oggi, il deputato regionale saccense del M5S, Matteo Mangiacavallo, ha scritto al Prefetto di Agrigento, all’assessore regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità e alla Girgenti Acque.
Il deputato saccense descrive la situazione, paradossale, vissuta da due anni da circa 1.000 persone. Proprietari di villette che non possono fruire del loro bene immobiliare. In premessa racconta la cronologia delle vicende delle società che si sono avvicendate nella gestione del complesso alberghiero, accumulando debiti per quasi 40 milioni di euro, finite in liquidazione Una vicenda che si è conclusa con la chiusura delle procedura fallimentare e la vendita dei beni appartenenti al complesso alberghiero della Torre Macauda S.r.l. e della Sicilia Torre Macauda Soc. Cooperativa.
Ad acquistare il complesso alberghiero, nel gennaio del 2017, è stata la Libertà Immobiliare S.r.l. di Palermo che si aggiudicava il complesso alberghiero comprensivo del depuratore, della zona a mare, dell’impianto di acqua potabile e di quello di acqua potabilizzata.
Per quanto riguarda, invece, il centro servizi che ricomprende anche la grande struttura denominata Acquasplash, con piscina e acquascivoli posti all’interno del residence, acquistava il tutto la CRM Broker di Roma.
LA FRANA E L’INIZIO DEL CALVARIO PER LE 311 FAMIGLIE. Nel mese di novembre del 2016, a seguito di una frana della falesia agrigentina, si verificava una prima inondazione che procurava danni alla conduttura idrica e al depuratore della struttura alberghiera tali da comprometterne la funzionalità, non consentendo più lo scarico delle acque reflue: come conseguenza ditale evento, alle 311 famiglie proprietarie delle villette ricomprese nel residence non veniva più garantito l’approvvigionamento idrico; ciò causava enorme disagio al punto da costringere gli sfortunati proprietari ad abbandonare le abitazioni, rinunciando alla stagione di villeggiatura, anche nel 2018, scrive Mangiacavallo.
DAL 30 NOVEMBRE 2016 AL 23 GIUGNO 2017, il villaggio turistico rimaneva chiuso: i legittimi proprietari venivano di fatto sfrattati dalle proprie abitazioni per un periodo di sette mesi.
LA SECONDA INONDAZIONE DEL MARZO 2018 . Questa peggiorava la già critica situazione del depuratore e della conduttura idrica: il villaggio veniva nuovamente chiuso sino ad oggi, negando ai proprietari il godimento delle proprie abitazioni.
IL VINCOLO DEL GENIO CIVILE: ACQUA SOLO PER USI IRRIGUI. A seguito della normativa introdotta nel 2018, gli uffici del Genio Civile – che nel corso degli anni avevano autorizzato l’utilizzo dell’acqua – ponevano un vincolo, obbligando la società ad erogare l’acqua esclusivamente per usi irrigui: veniva, di fatto, interrotto l’approvvigionamento idrico al residence, bloccando di conseguenza le attività della stagione.
NELL’OTTOBRE 2018 SI ACCERTA LA MANCANZA DELL’AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO. Nel mese di ottobre del 2018 veniva nominato un nuovo amministratore della Comunione del residence che accertava la mancanza dell’autorizzazione allo scarico, evidenziando al contempo la necessità di ripresentare la pratica per ottenere l’autorizzazione perduta, non prima di aver effettuato alcuni lavori essenziali all’interno del depuratore.
UN DEBITO DI 150 MILA EURO CON GIRGENTI ACQUE. Il nuovo amministratore prendeva atto di una situazione debitoria lasciata dalla precedente gestione societaria nei confronti della Girgenti Acque S.p.A. La SGHR e la Salento Travel – società che gestivano il residence negli anni 2012-2013-2014 – avevano maturato un debito pari a 150.000 euro nei confronti della S.p.A. che, accertato il debito, aveva bloccato la fornitura idrica al residence; nel mese di novembre 2018, accertato che l’ultimo bilancio approvato risaliva al 2011, l’amministratore approvava i bilanci 2011-2014 e il bilancio preventivo 2018.
SI AFFIDANO LAVORI ALLA DLB TEK. L’amministratore della Comunione del residence, d’intesa con la Libertà Immobiliare S.r.l. ha incaricato la ditta DLB TEK di Menfi di effettuare i lavori al depuratore e alla conduttura, ritenuti essenziali per il rilascio del rinnovo dell’autorizzazione allo scarico: passaggio necessario senza il quale la Girgenti Acque S.p.A. non ripristinerà la fornitura idrica; sembrerebbe che tra Siciliacque S.p.A. e la società Libertà Immobiliare S.r.l. sia stato trovato un’intesa sul contenzioso di 150.000 euro di fornitura idrica non pagata.
Ancora oggi il villaggio è ancora chiuso per mancanza di acqua e non vi è alcuna certezza sul funzionamento del depuratore, l’amministratore ha elaborato un bilancio preventivo per un importo pari ad euro 648.420 convocando per il prossimo 31 maggio c.a. l’assemblea della comunione per la relativa approvazione.
COSTITUZIONE DI UN CONSORZIO. Stando a quanto riferito dai condomini del residence, sarebbe imminente la costituzione di un consorzio denominato Macauda, costituito dalla Libertà Immobiliare S.r.l. e dalla CRM Broker, al quale i proprietari delle villette saranno liberi di aderire singolarmente.
Il costituendo consorzio avrà il compito di gestire il servizio idrico, compreso il depuratore. La costituzione del consorzio da parte di Libertà Immobiliare S.r.l. comporterebbe un aggravio ulteriore delle spese a carico dei proprietari delle abitazioni i quali, per avere garantita l’erogazione dell’acqua, saranno costretti a pagare le quote associative annuali, la quota una tantum a fondo perduto e il costo dell’acqua che sarà venduta al metro quadrato e non al metro cubo. Qualora detto consorzio venisse costituito, non potrebbe utilizzare la rete idrica già esistente, necessitando di una nuova rete, distinta da quella della comunione del residence, per erogare l’acqua secondo le prescrizioni del regolamento ai comunisti a consumo.
Tra l’altro, la Libertà Immobiliare S.r.l. in quanto proprietaria del depuratore, dell’acquedotto delle acque potabili di Salinella e dei pozzi di Tranchina è gravata da una servitù che le impone di fornire l’acqua dietro corresponsione di un prezzo a consumo; la possibilità per i proprietari delle villette di aderire singolarmente al nuovo consorzio che avrà il compito di gestire il servizio idrico e il depuratore del residence comporterebbe una violazione di quanto prescritto dal regolamento della comunione del residence e realizzerebbe, al contempo, una violazione di quanto prescritto dalla sopra citata servitù.
Mangiacavallo chiede, attraverso la missiva inviata per PEC, quali provvedimenti, ciascuno in base alle proprie competenze, intendano porre in essere nell’immediato per verificare lo stato attuale dei lavori e degli interventi effettuati sulla conduttura e sul depuratore al servizio del residence Torre Macauda che consentirà di ottenere le autorizzazioni necessarie per ripristinare l’erogazione dell’acqua alle abitazioni e la conseguente piena funzionalità del residence; eventuali rischi di franamento della costa e tempi utili per mettere in sicurezza l’area del residence per garantire ai proprietari la fruibilità delle abitazioni; la legittimità della costituzione del nuovo consorzio che avrà il compito di gestire il servizio idrico e il depuratore del residence al quale i proprietari dovranno obbligatoriamente aderire per aver garantita l’erogazione dell’acqua.