RENELLA, SCOPPIA IL CASO DELL’ORMEGGIO DEI NATANTI


Il direttore generale di Pedagogicamente, centro studi di alta formazione e ricerca, Antonino Nicosia, solleva il caso delle decine di natanti ormeggiato nello specchio d’acqua della spiaggia Renella. Nicosia, con una lettera inviata alle capitanerie di Sciacca e Porto Empedocle, ma anche al sindaco di Sciacca e alla Procura della Repubblica, denuncia “un numero eccessivo di imbarcazioni lì ormeggiate”.

Nicosia scrive che “gli ormeggi risultano non essere a norma” e si trovano “posti sulle piscine naturali”.

Il centro studi Pedagogicamente (che si occupa principalmente di tutela e salvaguardia dei diritti umani intesi anche in riferimento al benessere bio-psico-sociale del soggetto) intende andare in profondità, sostenendo che “vengono meno gli spazi  della battigia quale area di gioco per i bambini”. Non solo, ma agli stessi “non viene garantita l’acqua pulita, poiché molti dei natanti ormeggiati, sono di vecchia costruzione, le cui resine probabilmente non sono più a norma, non rispettano le nuove direttive e dai motori vecchi potrebbero fuoriuscire perdite di olio , benzina , fumo tossico e inquinante al momento dell’accensione che avviene a meno di 3 metri dalla battigia”.

Nicosia denuncia anche la modalità di rifornimento di carburante che, secondo quanto  scrive avverrebbe tramite taniche che “purtroppo in alcuni casi determinano versamento accidentale del liquido inquinante in mare”.

Nella denuncia, si rimarca anche il numero eccessivo di barche “all’incirca 60, rispetto alle 16 imbarcazioni autorizzate”, numero che secondo quanto scrive Nicosia, che ha “innescato un sistema di speculazione economica a discapito di turisti e cittadini che decidono di frequentare quel tratto di spiaggia. Fonti attendibili- sostiene Nicosia- dicono che i proprietari delle barche devono essere soci dell’Associazione; risulta invece che oltre 50 diportisti non siano soci, che la domenica un numero esagerato di barche entra nello specchio d’acqua pagando la sosta”.

Non rispettata la privacy dei bagnanti. Il centro studi Pedagogicamente, inoltre, solleva un’altra questione legata all’impianto di video sorveglianza  che “non rispetta le norme di tutela della provacy”. Secondo Nicosia, “molti bagnanti lamentano che vengono ripresi volti di minori e adulti senza specifica liberatoria.

Nella lettera, è chiesto se “le imbarcazioni sono in regola e a norma , se tutte le imbarcazioni hanno diritto di ormeggio, se le acque sono pulite e verificare eventuali tracce di inquinamento o di comportamenti scorretti da parte dei fruitori, se le videocamere operano nel pieno rispetto delle norme sulla privacy ai sensi del D.Lgs 196/2003 in materia di protezione di dati individuali e della L.675 /1996 in materia di tutela delle persone rispetto al trattamento dei dati personali, se l’Associazione è in regola con la documentazione e se tutti i diportisti sono soci e residenti nella località”.