Relazione Cittadinanzattiva-Tdm: “Covid è stato utilizzato anche come strumento per depotenziare funzionalità dell’ospedale di Sciacca”
SCIACCA. “Il governo regionale cambi rotta e affronti la problematica sanità tenendo conto dei reali bisogni dei cittadini senza fare sperpero di denaro pubblico per servizi che nulla hanno a vedere con i reali bisogni dell’utenza”. Lo dice il Tribunale per i diritti del malato di Sciacca nell’ambito della relazione annuale di Cittadinanzattiva, nella quale c’è ampio spazio alla situazione dei servizio sanitari nel territorio.
Nell’evidenziare come il Tdm nonostante le sollecitazioni fatte all’Asp non abbia più un proprio punto fisico in ospedale, il Tdm con il coordinatore di Cittadinanzattiva Piera Di Martino e con la responsabile del Tdm Lilla Piazza, riferisce di trovarsi in grande difficoltà perché non riesce, nonostante i tanti sforzi, a ottenere il rispetto del diritto salute sancito dalla nostra Costituzione.
“Il territorio si legge nella relazione – manca in generale di servizi sufficienti, le liste di attesa per visite ed esami sono bloccati e troppi cittadini devono mettere mano alla tasca per potersi curare. Chi non può pagarsi le visite private spesso va in acuzie ingolfando il pronto soccorso, dove la permanenza dei pazienti è estenuante anche perchè si ha difficoltà a ricoverare nei reparti per mancanza di letti e personale e a tutt’oggi non si riesce ad assicurare neanche le urgenze che sono smistate in altre provincie. Tutto ciò – si legge ancora nella relazione – nonostante la grande abnegazione professionalità del suo personale, mette in sofferenza il nostro Pronto soccorso”.
Il Tdm parla si situazione paradossale visto che nonostante ci siano due ospedali non si riesce a soddisfare le esigenze della popolazione che troppo spesso è costretta, per curarsi a spostarsi in nosocomi della regione o anche verso ospedali del nord. “Per avere qualche miglioramento – aggiungono – riteniamo, si dovrebbero bandire alcuni concorsi anche espletarli e, a nostro modo di vedere, cercare di assumere personale con contratti a tempo indeterminato che invoglino i sanitari, che sappiamo sono pochi, ad accettarli. Ma non sembra che si stia attuando tale politica licenziandola con la scusa che si fa fatica a reperirli”.
Per Cittadinanzattiva e Tdm il Covid è stato utilizzato anche come strumento per depotenziare la sanità del nostro distretto e in particolare la funzionalità dell’ospedale di Sciacca, che dovrebbe essere soprattutto un presidio di emergenza urgenza “Dea di I Livello” con il rango di “Stroke Unit”.
Giuseppe Recca