REGIONE, NIENTE SOLDI PER I COMUNI. SI RISCHIA IL COLLASSO E ANCHE IL BLOCCO DEGLI STIPENDI

Di Paola: “C’è un’emergenza senza precedenti, si rischia di non poter pagare fornitori e stipendi”

“La Regione ascolti il grido d’allarme dei Comuni Siciliani prima che sia troppo tardi. E invece di limitarsi a inviare commissari ad acta per i bilanci sia almeno puntuale nel girare agli Enti Locali i trasferimenti finanziari di propria competenza”. A dichiararlo è il sindaco Fabrizio Di Paola, componente del Comitato Direttivo dell’Anci Sicilia.

Di Paola fa eco alle preoccupazioni espresse dai vertici regionali dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. “E’ un allarme serio – dice il sindaco Fabrizio Di Paola –. Lo scorso fine anno ben 256 Comuni, due terzi dei Comuni siciliani, sono stati commissariati per l’approvazione dei bilanci di previsione. La difficoltà di tutti gli enti locali ad andare avanti sarà nuovamente manifestata nel corso dell’incontro che i vertici dell’Anci hanno programmato per mercoledì con l’assessore regionale all’Economia Alessandro Baccei”.

Il sindaco Di Paola evidenzia come ci sia “un’emergenza che non ha precedenti con Comuni agonizzanti che rischiano di collassare e di non poter più pagare, oltre i fornitori, anche gli stipendi dei propri dipendenti. La Regione, in questo corto circuito, ha una responsabilità per gli insostenibili ritardi nei trasferimenti”.

Nel 2015, rileva l’Anci, la Regione avrebbe dovuto trasferire ai Comuni 650 milioni di euro. A oggi ne sono arrivati circa 135. Ciò ha costretto i Comuni a chiedere anticipazioni alle banche per sostenere le spese per stipendi e servizi essenziali. Nuove scoperture, dunque, con il peso degli interessi passivi da mettere in conto. La situazione è molto preoccupante. L’Anci Sicilia denuncia da tempo uno stato di calamità istituzionale nella sordità generale.

“Come Comune di Sciacca – conclude il sindaco Di Paola – siamo riusciti ad approvare a dicembre il bilancio di previsione. Con grandi sacrifici cerchiamo di mantenere una situazione di normalità in un contesto finanziario che non è normale. Il 31 gennaio abbiamo precertificato il rispetto del Patto di Stabilità e siamo tra quei comuni siciliani che non hanno portato Imu e Tasi al massimo delle aliquote per far quadrare i conti”.

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