REGIONE, BUCO D 3,6 MILIARDI DI EURO. BILANCIO OLTRE “LACRIME E SANGUE”
Nel bilancio regionale c’è un buco che pesa 3,5 milioni di euro. I tagli del governo nazionale alle Regioni rischiano di ricadere a pioggia sui Comuni. E così potrebbe accadere in Sicilia.
Dai primi conteggi pare che enti locali, ma anche Forestali possano essere coperti solo per la durata dell’esercizio provvisorio. “Non c’è un euro”, commentano sconsolati i deputati di maggioranza. Non c’è un euro. Così, almeno fino ad aprile si “reggerà”.
Pubblico impiego. Via ai prepensionamenti che si baseranno sulle norme pre-Fornero (previsti risparmi di 40 milioni in tre anni), il dimezzamento delle posizioni dirigenziali (un’altra decina di milioni di risparmio), l’abolizione della clausola di salvaguardia per i dirigenti e il tentativo si spostare buona parte del peso del settore forestazione sui Fondi comunitari, così come era avvenuto durante il governo Lombardo, per il settore della Formazione professionale. E ancora, proroga del blocco delle assunzioni; riduzione degli uffici e mobilità entro 50 km per tutti; trasformazione di tutti i permessi giornalieri in permessi orari; riduzione del Famp e dell’accessorio per la dirigenza, cancellazione del sistema misto nel calcolo delle pensioni.
Ma anche questi interventi potrebbero non bastare. I prossimi quattro mesi, quelli durante il quale la Regione andrà avanti in “dodicesimi” saranno decisivi. Durante quei mesi, infatti, il governo regionale dovrà provare anche a battere i pugni sui tavoli romani. Senza un’apertura dell’esecutivo di Renzi, infatti, da aprile sarà quasi impossibile garantire i finanziamenti in bilancio. E sul tavolo, le “pratiche” sono sempre quelle: riconoscimento dell’articolo 36 e 37 dello Statuto, e soprattutto la riduzione della compartecipazione alla spesa sanitaria dall’attuale 49% al 42%.
Intanto, entro l’anno l’Ars dovrà approvare l’esercizio provvisorio e anche dare via libera al discusso mutuo da due miliardi. Servirà almeno a garantire un po’ di liquidità.