“Recovery Fund”, tra i progetti siciliani c’è la Gela-Castelvetrano
SCIACCA. Trasmesso dalla Regione a Roma un pacchetto di proposte nell’ambito del “Recovery Found”. Un “Piano regionale per la Ripresa e la Resilenza”, che la giunta regionale ha approvato giovedì sera e lo ha trasmesso a Palazzo Chigi ed inserito in quel contenitore di 26 miliardi e 410 milioni dal quale attingere. Ci sono progetti grandi e piccoli, per rispondere, come concordato in un recente vertice di maggioranza a Palazzo d’Orléans, anche alle esigenze dei territori.
La proposta della Regione al governo nazionale (che dovrà presentare un piano organico all’Ue) vola alto. Con sei interventi con rispettiva dotazione finanziaria: “Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo” (2,9 miliardi), “Rivoluzione verde e transizione ecologica” (4,3 miliardi), “Infrastrutture per la mobilità” (16 miliardi), “Istruzione, formazione, ricerca e cultura” (1,3 miliardi), “Equità sociale, di genere e territoriale” (900 milioni) e “Salute” (980 milioni). La parte più consistente del plafond, oltre il 60%, è destinata alla riduzione del gap infrastrutturale.
Il capitolo principale riguarda la “velocizzazione dell’asse ferroviario Palermo-Messina-Catania”. Con cinque distinti interventi tra cui la nuova tratta da Castelvetrano a Trapani. E poi un ricco menu di progetti stradali. Il più strategico è la chiusura dell’anello autostradale esterno, con il completamento della Siracusa-Gela (tratto finale da Modica a Gela) e poi la realizzazione di una “strada extraurbana principale a carreggiate indipendenti, separate da spartitraffico invalicabile, ciascuna con due corsie di marcia” con cui collegare la stessa Gela con Castelvetrano. Quest’ultimo intervento, che tecnicamente non si chiama autostrada, ma che in realtà lo è, fa parte di quel sogno che i territorio hanno da 40 anni a questa parte. Tanta acqua è passata sotto i ponti, tante parole e speranze,. Ma nessun fatto. Ora c’è questa novità, un treno su cui la Regione Siciliana sta salendo.