RASO, “SULLE TERME SIAMO IN ALTO MARE. MI PREOCCUPA IL SILENZIO DI TANTI”. L’INTERVISTA
Sulla “questione Terme” l’impegno della CGIL e, segnatamente di Massimo Raso dapprima come Segretario della CGIL di Sciacca e poi provinciale, non è in discussione. E’ rimasta testardamente “fuori dal coro” quando tutti sembravano sposare l’idea del Comune di “riavere le Terme” mettendo in guardia dal rischio di regali troppo pericolosi, vere e proprie trappole. E’ la CGIL che, chiuse le Terme, chiese che si accertassero le responsabilità anche penali, visto che quelle politiche erano assai evidenti. Lo abbiamo intervistato.
Nei giorni scorsi il M5S di Sciacca ha “sposato” il suo invito a fare chiarezza in merito alla concessione dei beni termali al Comune di Sciacca. Che effetto le ha fatto quella presa di posizione?
“Mi ha fatto veramente piacere soprattutto perché squarcia quel velo di finto unanimismo sulla “questione terme” che per lunghi mesi ci ha fatti sentire un pò soli, in compagnia (in realtà) del “Corriere di Sciacca” e pochi altri. Ci dobbiamo capire una volta per tutte? E’ chiaro ed evidente che l’obiettivo di “riaprire le Terme!” non può che essere unico ed unificante! E sul “come” che affiorano differenti strategie e concezioni. Dopo le disastrose gestioni commissariali ed il debito prodotto col pateracchio dell’avvio della S.p.A (su cui abbiamo prodotto 3 anni fa quell’esposto rimasto nei cassetti…) è chiaro che tutti spingessero per dire “Sciacca merita un ruolo da attore protagonista”. Ma siamo davvero sicuri che la via sia quella di avere in concessione il patrimonio termale per 50 anni impegnandosi a manutenerlo, adeguarlo alle normative sugli impianti ecc. ecc.? Il bene è (e resta) della Regione che si sceglie un partner privato per gestirle ed il Comune che fa? Assume gli oneri della ristrutturazione… in cambio di cosa? Della quota che pagherà il gestore? Ed è questo “il ruolo da protagonista?”
Il Sindaco, nei giorni scorsi, in risposta alla polemica da lei sollevata citava Catone e diceva: “Legere enim et non intellegere neglegere est” (Leggere e non capire è come non leggere), cosa ne pensa? E come pensa che il Comune abbia gestito la vicenda?
“L’ho presa malissimo! Perché credo che quando si riveste un ruolo istituzionale occorrerebbe avere maggiore rispetto dei propri interlocutori! Forse certe incomprensioni accadono perché non ci conosciamo. Sembrerà strano ma io non conosco la dottoressa Valenti. Faccio “politica” da 40 anni e non l’ho mai incontrata in questi lunghi anni di attività politica sindacale nella “mia” Sciacca, non ne conosco la storia politica. Il verbale che è stato sottoscritto ad ottobre scorso è scritto in italiano e ognuno può farsene una idea. Non so in quale trappola sarei caduto io, o la CGIL, né so chi ha interesse a preparare trappole. Forse non è apparso chiaro che io non godo affatto di questa situazione ! Mi ha preoccupato che questa “guerra” Comune/Regione potesse produrre solo ulteriore perdita di tempo. Tutto qui. Ho già avuto modo di dire che se fossi stato il sindaco (cosa che non sono e non sarò mai) sarei andato da Armao e gli avrei detto ” Le Terme erano e sono vostre, pretendiamo che procediate a metterle in sicurezza e a restituirle all’economia della Città”. Su questo fronte chiamerei l’intera deputazione nazionale e regionale a spendersi. Perché, caro sindaca, dobbiamo rimanere col cerino in mano? Restituiamo la patata bollente alla Regione e vigiliamo sull’operato di Armao/Musumeci.
Ma in questa Città non c’è solo il Sindaco. Come giudica gli interventi degli altri attori politici e sociali?
“Se devo essere onesto mi preoccupa il silenzio di tanti, anche di personalità che pure per le Terme si sono battute. Sarebbe antipatico che le facessi un elenco, ma mi chiedo: dove sono? Che fanno? Perché non dicono nulla? Credo sia il momento che, invece, su questo tema le energie migliori della Città si uniscano e dicano chiaramente cosa fare! A cominciare dal protagonismo dei lavoratori o di quanti aspirano ad avere un ruolo lavorativo nelle future terme: facciamoci sentire! Aspetteremo i tempi che sono stati concordati nella riunione “chiarificatoria” di Palermo. Ma dal giorno dopo cominciamo a farci sentire, ad accendere riflettori su questa vicenda. La mia impressione è che né il Governo della Regione, né tantomeno dalle nostre parti si abbia un’idea vera di come rilanciare il settore. Il rischio concreto che, dopo averlo atteso ed invocato, l’ennesimo bando vada deserto è concreto se, prima, non si svolge un ruolo di interlocuzione forte con i principali “players” del settore a livello italiano ed internazionale. Ci sono tante Terme in giro. Ma non tutte sono incastonate nel percorso archeologico tra Agrigento e Selinunte, a due passi dal Golf Resort, in un territorio così ricco di storia, cultura ed eccellenze enogastronomiche e artistiche. Le Terme di Sciacca sono davvero uniche e “non delocalizzabili”, un gioiello, la vera ricchezza su cui far ripartire l’economia di una Città e di una zona!”
Filippo Cardinale