RAPINE IN BANCHE, 9 RINVII A GIUDIZIO
Tredici rinvii agiudizio. Il Gup del tribunale di Sciacca, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Michele Marrone, ha rinviato a giudizio i presunti autori delle rapine in banche. Nove hanno scelto di essere processati con il rito abbreviato. Sono Michele Maria Gandolfo , di 61 anni, di Sambuca di Sicilia, impiegato di banca ed ex direttore di filiale, Massimo Tarantino , di 44 anni, di Sambuca di Sicilia, e Pietro Curti , di 78 anni, di Sambuca di Sicilia. Questi ultimi due ritenuti anch’essi basisti al servizio del gruppo di Palermo. E, poi, i palermitani Francesco Conigliaro , di 45 anni, Pietro La Placa , di 37 anni, Carlo e Paolo Valpa , rispettivamente di 47 e 48 anni, Ignazio La Manna , di 38 anni, Salvatore Palazzolo , di 30 anni, di Palermo.
Saranno giudicati con il rito ordinario (prima udienza il 28 settembre prossimo) i palermitani Vito Leale , di 54 anni, capo storico della cosiddetta “banda del buco”, Michele Cirrincione , di 48 anni, Pietro Madonia di 45 anni, Rocco D’Aloisio , di 46, di Santa Margherita Belice, ritenuto basista della banda, Francesco Napoli , di 32 anni, di Montevago. Quest’ultimo sarà processato solo per ricettazione di un’automobile.
Le indagini sono durate due anni e hanno riguardato rapine che avevano fruttato agli autori oltre 200 mila euro. Secondo l’accusa, la banda di palermitani entrava in azione dopo avere ricevuto indicazioni precise dai basisti del luogo, tra cui Gandolfo, che è stato direttore in varie filiali della zona e che in alcuni filmati si trova a Palermo in compagnia degli altri indagati.
Le rapine furono messe a segno anche praticando un foro nei locali attigui all’obiettivo da colpire, e da qui il nome “The Wall” dato all’attività d’indagine condotta dai carabinieri. Il giudice ha autorizzato la richiesta di costituzione di parte civile della Banca Intesa, uno degli istituti di crediti maggiormente presi di mira, e del proprietario di una delle auto rubate per compiere le rapine.