RACITI E SERRACCHIANI DANNO RAGIONE ALLA SACCENSE DELIBERTO
Le primarie di Agrigento hanno segnato una sonora sconfitta del Pd, ma soprattutto un forte malcontento tra i simpatizzanti
Le primarie “fritto misto” di Agrigento segnano un punto a favore della consigliera comunale saccense del Pd, Cinzia Deliberto. Prima che esplodesse il “caso” Agrigento, la saccense Cinzia Deliberto si era dimessa dalla carica di vice segretario provinciale del Pd. Oggi, a scoppio ritardato, il “caso” Agrigento sale alla ribalta della politica regionale e nazionale con gli interventi dei big del Pd, il segretario regionale Fausto Raciti e la vice segretaria nazionale del Pd, Debora Serracchiani.
I due contestano e prendono le distanze, anzi sconfessano, l’operato dei dirigenti Pd agrigentini ed esigono spiegazioni dei fatti che hanno portato alla vittoria di Silvio Alessi (vicino a Forza Italia) e alla sonora sconfitta del candidato Pd, Bellini, che ha racimolato appena 800 voti. Come è noto, le primarie di Agrigento erano il “vanto” del Pd. Ma alla fine è stato cucinato un fritto misto.
“Mi corre l’obbligo di porre fine alla nomina che tu stesso mi hai conferito – scrisse la Deliberto al segretario provinciale del Pd – poiché penso che il rapporto di fiducia di trasparenza e condivisione degli obiettivi, sui cui si basava, si sia interrotto. Le notizie non si possono apprendere tramite mass- media, rispetto a progetti politici che diventano sempre più lontani dagli ideali di sinistra e di centro sinistra; il PD oggi, sta diventando solo un grande contenitore nel quale i valori fondanti diventano sempre più sbiaditi. Non voglio essere spettatrice inerme, tantomeno si può essere chiamati a ratificare le scelte di pochi”.
Cinzia Deliberto poneva, nella lettera di dimissioni, l’interrogativo: “Perché, nessuna riunione con i componenti della segreteria, è stata fatta, per capire le motivazioni di scelte che ci portano controcorrente e che prefigurano alleanze anomale?” “Dopo gettonopoli – scrisse ancora il consigliere comunale saccense – per il rinnovo delle istituzioni in seno al Comune di Agrigento, mi sarei aspettata una posizione diversa, che desse certezze e garanzie agli agrigentini. Purtroppo mi rendo conto che i processi politici vengono governati da alcuni soggetti che hanno la brutta abitudine di decidere per tutti in barba al concetto di democrazia. Non voglio partecipare al “Caos” che si sta creando dentro il PD, un trasformismo che non mi appartiene, che esaspera e confonde i cittadini e i militanti che hanno ancora vivi gli ideali di sinistra e di centrosinistra”.
Purtroppo, le parole profetiche di Cinzia Deliberto hanno trovato concretezza dopo lo svolgimento delle primarie, dopo che il Pd è stato mortificato da un risultato striminzito. Primarie del Pd che hanno visto la vittoria di un uomo legato a Forza Italia.
Una “semplice” consigliera comunale di “periferia”, come la saccense Deliberto, ha però visto al di là degli occhi di taluni dirigenti del Partito Democratico, o di esponenti politici navigati. Ancora una volta, Davide vince Golia. Gli interventi di Raciti e Serracchiani sono la prova provata. E il Pd continua a farsi male, ad arenarsi anche quando ha il vento in poppa.