QUERELLE SUL CANSALAMONE, FRANCESCA VALENTI ALL’ING. ACCARDI: “CHIEDO VENIA”

Arriva la replica del sindaco Francesca Valenti sulla querelle scoppiata sulla proposta alternativa che riguarda la fruizione del viadotto Cansalamone. Il nostro giornale ha riportato la nota dell’ingegnere Accardi sulle dichiarazioni del sindaco Valenti che affermava dell’esistenza di un progetto “a firma del marito della consigliera Bilello”, quindi al professionista Matteo Accardi.

Stamattina la replica del sindaco Francesca Valenti

Ingegnere Matteo Accardi,
rimango basita dalla Sua reazione che, in tutta sincerità, non colgo appieno.
Innanzitutto, mi scuso per non essermi riferita a Lei con nome e cognome. In quel momento non ricordavo le Sue generalità e certo mai avrei potuto immaginare che il riferimento a Sua moglie, a me nota nella qualità di consigliere comunale, potesse essere ritenuto offensivo o diffamatorio.
Inoltre, i temi tecnici sono certamente fuori dalla mia portata. Non ho alcuna competenza nell’ambito dell’ingegneria e, quindi, probabilmente il mio linguaggio è improprio. Chiedo venia.
Ciò premesso, la mia modesta opinione non vedo come possa averLa offesa o come abbia potuto diffamare il Suo pregevole contributo intellettivo e tecnico.
In queste settimane il dibattito politico ha trovato nel viadotto Cansalamone un tema di consueti polemica, critica e scontro ma, certamente, lungi dal Suo contributo qualsivoglia connotazione politica.
Questa amministrazione, sin dal suo insediamento, cerca una soluzione che possa consentire ai cittadini di superare al più presto le evidenti e gravi difficoltà legate alla chiusura del viadotto, nelle more della realizzazione del finanziato intervento definitivo. A tal fine, è stato dato incarico a tecnici qualificati che hanno redatto una relazione sulle condizioni del viadotto e hanno profilato la possibilità di una riapertura temporanea e con prescrizioni dello stesso, previa realizzazione di interventi stimati da Suoi colleghi in un importo verosimilmente inferiore a € 300.000. Si tratta di soluzione su cui si è impegnato, con abnegazione, l’assessore Giuseppe Neri e che oggi è seguita con altrettanto zelo dall’assessore Calogero Segreto.

La sua affermazione, al riguardo, che si intenda “fare sperpero del denaro pubblico” configura una fattispecie diffamatoria ma, certamente, si tratta di tema giuridico, “probabilmente fuori dalla Sua portata”.
Tuttavia, l’on. Mangiacavallo e la consigliera Bilello, esponenti politici, ritengono che debba prediligersi una viabilità alternativa. Viabilità che, se non erro, è stata “spiegata” tecnicamente da Lei, in più sedi (finanche al Commissario Croce), quale libero cittadino di Sciacca che offre il proprio contributo intellettivo e tecnico.
Non c’è un progetto da Lei formalmente redatto.
C’è però un “progetto” (atecnicamente) di viabilità alternativa che Lei conosce e ha approfondito tecnicamente e che, quindi, può ritenersi ascrivibile, nella valutazione della realizzazione, alla Sua competenza ed alla Sua professionalità. Impegno certamente meritorio.
Tale soluzione è stata valutata anche da Suoi colleghi che la ritengono molto, troppo onerosa (fino a 5 milioni di euro).
Ebbene, parliamo concretamente e senza tecnicismi.
La migliore soluzione sarebbe realizzare un’opera di viabilità alternativa sulla base di un progetto che non c’è per un ingente importo non valutato e utilizzando milioni di euro che non ci sono? Anche se sono tecnicamente ignorante, quale cittadino e sindaco di Sciacca, sono pur sempre legittimata ad esprimere la mia opinione nella piena libertà di pensiero e di parola e, dunque, a dissentire dalla “idea” alternativa proposta.
Sono, tuttavia, pronta a cambiare idea allorché vengano prospettate soluzioni realizzabili in concreto ed in breve tempo nonché conducenti rispetto alle primarie urgenti esigenze dei cittadini.


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