Querelle Cartello Sociale vs Prefettura: quando la toppa è peggio del buco

AGRIGENTO- “Il Cartello Sociale non ha mai pensato di attaccare il prefetto a cui riconosce il grande impegno profuso per tentare di affrontare le varie criticità che attraversano il sistema sanitario pubblico nel nostro territorio. Rivolgersi al capo dello Stato corrispondeva all’esigenza di accendere i riflettori su una situazione estremamente delicata, della quale non ha certo responsabilità il prefetto, che per altro non può avere la bacchetta magica per risolverla dall’oggi al domani”. Con una mail inviata alla redazione, i componenti del Cartello Sociale, don Mario Sorce, Salvatore Pezzino, Alfonso Buscemi, Emanuele Gallo e Gero Acquisto tentano di “rimuovere gli equivoci che qualcuno maliziosamente vuole disseminare”.

Montesquieu, nel suo libro sulla democrazia, la descrive come un sistema di pesi e contrappesi. La lettera del Cartello Sociale inviata al Presidente della Repubblica, con cui si lamenta il mancato riscontro ad una richiesta di incontro del medesimo con il Prefetto sortisce, inevitabilmente, un contrappeso. Scrivere al Presidente della Repubblica per segnalare carenze di servizi sul territorio è cosa buona e giusta. Non lo è, certamente, quando al Presidente della Repubblica si lamenta un mancato riscontro ad una richiesta da parte del Prefetto.

“Avere sottolineato che non c’è stata la possibilità di un incontro per diverse settimane non significa accusare il rappresentante del Governo, ma è stata una conseguenza della pressione di tanti cittadini che anche con diversi sindaci hanno partecipato alla manifestazione popolare del 17 giugno. La Prefettura si conferma punto di riferimento per tutti, comprese le forze sociali e la Chiesa come per i sindaci – hanno aggiunto dal Cartello Sociale – . La lettera al presidente della Repubblica non è stato un modo per mettere in discussione il lavoro del prefetto su questo delicato fronte, quanto piuttosto per reclamare la giusta attenzione su una causa importante”.

Il Cartello Sociale si augura “di potere presto fornire al Prefetto la corretta lettura della missiva e rimuovere gli equivoci che delegittimano il Cartello Sociale”.

A volte, la pezza è peggiore del buco. E la “chiarificazione” di oggi del Cartello Sociale è tale. Lo stesso Cartello Sociale appare infastidito dal fatto che i sindaci stiano per diramare una nota di solidarietà al Prefetto.

Il tentativo di chiarire da parte del Cartello Sociale che si tratta di “un equivoco” sinceramente non ci convince. E sarebbe consequenziale che il Cartello Sociale inviasse una ulteriore lettera al Presidente della Repubblica per evitare che anche egli possa cadere nell’equivoco.

“Non ho avuto notizia della richiesta di incontro del Cartello Sociale – ha diplomaticamente spiegato oggi, ad AgrigentoNotizie, il prefetto Filippo Romano –  perché li avrei volentieri ricevuti. Ben conosco il loro lodevole impegno a favore della comunità agrigentina. Nonostante il grande impegno della Prefettura sul fenomeno migratorio, ho ricevuto, negli scorsi due mesi, ogni genere di associazioni e comitati. Ho saputo delle difficoltà di contatto da parte di alcuni cittadini e ne sono dispiaciutissimo, me ne scuso con loro. Sto cercando di migliorare la capacità di risposta degli uffici, segnati dalla concomitanza di una scopertura di organico che supera il 50 per cento e dall’acuirsi del numero degli sbarchi, il doppio dello scorso anno”.

Filippo Cardinale