QUELLA BATTAGLIA VINTA CONTRO L’INSTALLAZIONE DI UNA TRIVELLA DI FRONTE SCIACCA

Era pronta una concessione di ricerca proprio davanti Sciacca. Nel maggio 2010 partì dalla nostra città una battaglia che portò alla revoca dell’autorizzazione

La memoria bisogna conservarla, altrimenti si rischia di perdere la bussola. Dopo il referendum di domenica, andato benissimo a Sciacca, ma male nel resto d’Italia, tranne la Basilicata, bisogna fare mente locale e comprendere quanto sia importante l’impegno del cittadino, la sua attenzione rispetto a ciò che accade. E qualche anno fa, esattamente nel maggio del 2010, accadde che una società aveva ottenuto tre permessi di ricerca che insistevano di fronte le città di Sciacca, Marsala e Mazara del Vallo.

Un lavoro di monitoraggio effettuato dall’ingegnere Mario Di Giovanna, membro dell’AltraSciacca. Con la denuncia di Di Giovanna e dell’AltraSciacca prese corpo una massiccia campagna di informazione che vide la presenza a Sciacca anche di Report, la rubrica di inchiesta giornalista di Rai 3 e condotta dalla Gabanelli. Vennero sensibilizzate istituzioni e opinione pubblica sui rischi di un’eventuale comparsa di piattaforme petrolifere nei nostri mari. Prese vita il movimento No Triv Siciliano.

L’ingegnere Mario DI Giovanna scoprì che le carte della società che doveva trivellare di fronte Sciacca, Mazara e Marsala, non erano a posto. C’erano diverse anomalie e lacune. Alla fine, furono stoppate le concessioni e il tratto di mare che ci appartiene si salvò dalla presenza ingombrante delle piattaforme. L’attività del Comitato Stoppa La Piattaforma non si fermò, anzi è andata avanti con una battaglia senza sosta e risparmio di energie. Una battaglia che ha permesso di far ritirare ben 11 richieste di permessi di ricerca tra Sciacca e Pantelleria.

Con l’indizione del referendum, l’impegno del Comitato Stoppa la Piattaforma è stato premiato con l’istituzione in un Comitato Referendario per il Sì di Sciacca, formato da più di 60 associazioni, movimenti e partiti politici e da centinaia di cittadini che con una capillare campagna referendaria ,che ha visto decine di banchetti, convegni, concerti, dibattiti, volantinaggi, porta a porta etc. ha permesso di far diventare Sciacca l’epicentro della lotta contro l’industrializzazione dei nostri mari.

“Vogliamo ringraziare tutti: le associazioni, i partiti e movimenti politici che con estrema forza ed equilibrio hanno portato questo risultato” dichiara l’ingegnere Mario Di Giovanna, portavoce del Comitato, soprattutto i 17.885 cittadini che hanno votato a Sciacca ottenendo uno straordinario risultato, che ci permette di lanciare un messaggio chiaro alle società petrolifere e a chi ci governa. Questa città, con grande dignità ed a testa alta è pronta a lottare per il proprio mare”

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