QUEL TERZO POLO CHE RISCHIA DI RESTRINGERSI

Lo chiamano Terzo Polo, dovrebbe essere formato da Udc, Api, Fli e Mpa. A Sciacca, tranne l’Udc, ha governato con Vito Bono. Nei giorni scorsi ha lanciato l’idea della Grosse Koalition, tentativo arenatosi. Ma all’interno del Terzo Polo vi sono stati di malessere che non lasciano presagire nulla di buono. Anzi.

Ragioniamo. L’Udc saccense, intanto, ufficialmente si è distaccato dal gruppo che ha governato con Vito Bono. Stefano Scaduto non vuole allearsi con chi, secondo lui, ha avutro responsabilità piene di un “governo cittadino fallimentare”. Api, Fli, Mpa, secondo Scaduto, “devono prendere coscienza delle loro quote di responsabilità”.

Ma c’è di più nel nostro ragionamento. Fino a poche settimane fa, il rapporto tra Mpa e Fli era altamente in ntensione ed emetteva scintille. Fli voleva l’azzaramento, riconoscendo tutto sommato che la maggioranza necessitava di un “cambio di passo”. Ma l’Mpa rispondeva picche. Così va bene, di “azzeramento manco a parlarne”.

Poi, in mezzo alla mare in burrasca entra l’Api con i suoi interventi di critica. Poi, come è noto, nacque il tutti contro tutti. Riteniamo, alla luce di questi avvenimenti, che il Terzo Polo si ridotto, oggi a Sciacca, davvero al lumicino. Senza Udc, molto probabilmente perderà un significativo pezzo.

In contrapposizione al cartello Pdl, Udc, Pid, Grande Sud, si porrà sul campo elettorale un cartello a pezzi con un Pd che deve risolvere tanti problemi al suo interno, con Mpa preso dalla sorpresa delle elezioni anticipate e con Api che tenta di dipanare una matassa assai intrigata. Rimane il Fli che in tale contesto deve capire cosa fare. Ma la domanda appare spontanea: perchè deve seguitare a sostare in un’area nella quale prende scappellotti? Sol perchè ad Agrigento piace così?

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