QUEL “FORTE LEGAME TRA LEO SUTERA E MATTEO MESSINA DENARO”

Tra i due boss, Leo Sutera e Matgteo Messina Denaro, c’è un forte legame. E’ la deduzione del Gip del Tribunale di Palermo Ermelinda Marfia, chiamata a pronunciarsi sulla cosiddetta “rinnovazione” del provvedimento restrittivo a carico del boss di Sambuca di Sicilia, dopo la convalida del fermo disposta dal giudice di Sciacca. La motivazione del Gip accoglie pienamente le tesi dei pm della Dda Alessia Sinatra, Claudio Camilleri e Geri Ferrara, che ritengono Sutera un boss tornato pienamente operativo nei pochi anni della sua ritrovata libertà.

Le pluralità di condotte riconducibili a Leo Sutera sono frutto di attività tecniche di intercettazione insieme ai servizi sul territorio. Attività estese anche nei confronti di numerose persone a lui particolarmente vicine, “così definendo il persistente attuale ed indiscusso ruolo apicale di Sutera”.

Il giudice, sollecitato dai pm, indica una vecchia intercettazione, risalente al 22 maggio del 2012, oggetto della maxi inchiesta “Icaro” dalla quale arriverebbe la conferma del suo ruolo di “fedelissimo” del boss Matteo Messina Denaro, l’ultimo dei latitanti di spicco della mafia siciliana. “La conversazione tra Leo Sutera e Pietro Campo – sottolinea il giudice – rappresenta una decisiva conferma del ruolo di Sutera quale diretto referente di Matteo Messina Denaro, testimoniato dalla frase pronunciata da quest’ultimo e rivolta a Campo circa una precedente diretta interlocuzione avuta con Sutera in ordine alla esigenza di favorire in un lavoro un imprenditore vicino al latitante”.

 Il giudice valorizza un’intercettazione, contenuta in una recente informativa del Ros, datata 18 maggio scorso e finita agli atti del processo Icaro, concluso un mese fa con pesanti condanne. Pare che, addirittura, l’imprendibile boss dica a Campo di assecondare una raccomandazione fatta da Sutera, per fare lavorare un imprenditore a lui vicino. Circostanza che testimonierebbe il potere mafioso del boss di Sambuca e l’influenza che esercitava su Messina Denaro.
“Ma Leo mi disse.. – sembrerebbe dire Messina Denaro a Campo – dice che quando fu… che capito… vedi se tu lo fai lavorare”. Nell’ordinanza, tuttavia, non si comprende se si tratta di un’intercettazione diretta o indiretta, in ogni caso il contatto emerge con grande chiarezza.