Quei “sorteggi” all’insaputa delle famiglie. La toccante lettera di una mamma

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SCIACCA. Ieri ci siamo dedicati alla vicenda che riguardano due scuole elementari, San Vito e San Giovanni Bosco. Il nocciolo della questione che ha fatti imbufalire decine di famiglie è il metodo adottato per rimodulare alcune classi che superavano il numero di 20 bambini. Una necessità per ossequiare le misure anti contagio per il Covid. Pur consapevoli della necessità, quindi nulla quaestio sul merito, decine di famiglia hanno contestato vibratamente il sorteggio che sarebbe avvenuto a loro insaputa.

Abbiamo colto le lamentele delle famiglie e abbiamo svolto il nostro ruolo di giornalisti. Oggi, pubblichiamo la lettera di una mamma di una scolara della scuola San Giovani Bosco. Lettera, firmata in data odierna e che conserviamo.

Sono una mamma di un’alunna dell’ex VG del San Giovanni Bosco e ritengo doveroso dire la mia riguardo ciò che sta accadendo nella scuola di mia figlia. Inizialmente ho tenuto per me la mia amarezza e il mio dispiacere, per non rattristare ulteriormente mia figlia e darle la forza e sicurezza, ma non posso anche accettare la beffa dopo il danno. La beffa di sentire che le famiglie non dicono la verità. Tutti sapevamo che si stava lavorando per riaprire la scuola in sicurezza, ma nessuno dei genitori della classe di mia figlia era stato informato che mercoledì 16 settembre ci sarebbe stato un sorteggio per rimodulare delle classi. Come se i bambini fossero solo dei numeri. 

Solo la sera apprendo che mia figlia fa parte del gruppetto dei 5 bambini della sua classe (in tutto 16 presi da tre classi diverse) che dovranno formare una nuova quinta. A questi bambini è stato tolto il sorriso, la gioia di tornare a scuola dopo i mesi di chiusura per l’emergenza Coronavirus. E’ stato tolto anche il diritto ad una continuità didattica dal momento che, oltre a cambiare compagni, il gruppo di cui fa parte mia figlia dovrà cambiare anche l’insegnante di italiano e matematica. 

Pertanto invito chi sostiene che le famiglie non dicono il vero e che nel plesso di San Giovanni Bosco è tutto a posto, a venire a scuola giorno 24 settembre per guardare la tristezza negli occhi di questi bambini, che guarderanno con la coda dell’occhio i loro compagni e le loro maestre per poi andare in un’altra classe.