QUANDO TORNEREMO AL MARE ? DA SCIACCA PROPOSTA PER SALVARE L’ESTATE
Spiagge ancora deserte. Con l’esplosione della primavera e nel primo week end che in condizioni normali avremmo usato per avere un primo approccio con le nostre spiagge, gli ingressi agli arenili sono praticamente transennati.
L’estate è alle porte, ma lo spirito è diverso da quello degli anni passati. L’emergenza coronavirus rischia di pregiudicare anche la stagione balneare. Anzi, la prima parte ormai è praticamente compromessa.
Intanto c’è la certezza che l’apertura degli stabilimenti balneari, se avverrà, sarà in ritardo rispetto al solito. Lo scorso anno, in giornate come quella di oggi e presumibilmente anche il giorno di Pasqua e Pasquetta, si poteva fare il primo bagno, si aprivano i primi ombrelloni, il turismo balneare cominciava ad essere operativo. Quest’anno, invece, è ancora tutto fermo.
Si parla di fase due, quella della ripresa, ma troppe incertezze avvolgono la ripresa delle attività balneari. Ma si deve pensare anche ad un utilizzo degli arenili rispettando le direttive di distanza gli uni con gli altri.
In vista di quello che ci auguriamo possa avvenire, quantomeno a metà maggio, da Sciacca arrivano anche delle proposte per vivere la spiaggia in sicurezza. Secondo l’imprenditore saccense Vincenzo Fazio, che ha sottoposta la sua idea alle organizzazioni professionali di categoria che stanno avendo anche dei confronti con le autorità di governo, l’unico sistema è quello di fare gestire la spiaggia ai privati, anche quella libera. Le aree libere, aperte a tutti, possono essere affidate in concessione temporanea ai vari stabilimenti, obbligando quest’ultimi a disporre la distanza di sicurezza tra un ombrellone e l’altro.
“Potrebbe essere un idea valida per non farci perdere la stagione – dice Fazio -altrimenti sarà la catastrofe della balneazione siciliana”. L’imprenditore saccense ha segnalato la sua idee alle organizzazioni professionali regionali, che le sottoporranno all’attenzione dell’assessore Nenè Cordaro in occasione di un nuovo incontro, anche se viene ritenuto di difficile realizzazione un divieto di libera fruizione del mare. E sarebbe esclusa anche l’ipotesi di fare gestire la spiaggia ai privati, se non nella misura prevista già per legge di 15 giorni.
Purtroppo le stesse organizzazioni professionali consigliano di pensare di sospendere i finanziamenti e mutui non solo per mezzo del decreto Cura Italia che prevede la sospensione dei pagamenti fino a settembre, ma anche la moratoria di 18 mesi mirata a tamponare una eventuale esclusione di apertura.