Quale di queste CITTA’ FANTASMA vorresti esplorare per prima? Prova un’avventura tra rovine e misteri
Scopriamo insieme le suggestive città fantasma della Sicilia, intraprendendo un viaggio alla scoperta di questi luoghi affascinanti.
Viaggio nelle Città Fantasma
La tranquillità delle dimore abbandonate, il cigolio delle porte, e il sibilo del vento contro i vetri rotti. Nell’aria, il profumo di limoni e della natura incontaminata. Questi elementi catturano l’essenza della Sicilia, amata da stilisti e cineasti per le sue scenografie uniche e per le trame avvincenti che si dipanano tra paesaggi rurali e località ormai deserte.
In questo articolo, esploreremo le città dimenticate dal tempo.
Le Suggestive Città Fantasma
Cunziria – Vizzini (CT)
Un’ex area industriale del XIX secolo, oggi sito archeologico, un tempo abitata da circa cento persone che vivevano e lavoravano nella Contrada Masera. Qui si trovava la pittoresca chiesetta di Sant’Eligio e circa quaranta case a più piani, note per la lavorazione del cuoio. Dopo la rivoluzione industriale, le difficoltà economiche portarono all’abbandono del borgo, oggi di proprietà di Catania e concesso in comodato d’uso al Comune di Vizzini, che sta attuando un processo di restauro per preservare questo patrimonio storico. La regione è anche nota per essere stata la dimora di Giovanni Verga.
Borgo Lupo – Mineo (CT)
Fondato nel 1940 e progettato dagli ingegneri Marino, il villaggio prende il nome da Pietro Lupo. Comprendeva 15 edifici che hanno subito un significativo degrado nel tempo. Tra il 1958 e il 1961 fu tentato un restauro per rivitalizzare il borgo.
Borgo Milè (ME)
Situato nel Parco dei Nebrodi, vicino a Galati Mamertino, questo antico villaggio agricolo è ora nascosto dalla vegetazione. Composto da case in pietra a due piani, con un mulino ad acqua che aggiunge fascino al luogo, il borgo è oggi in rovina.
Borgo Raju (ME)
Un insediamento che contava circa 400 residenti nella frazione di Fondachelli Fantina. Fu abbandonato dopo l’alluvione del 1972 che causò danni devastanti a seguito della fuoriuscita del torrente Fantina.
Borgo Schirò (PA)
Un piccolo villaggio che raggiunse il suo apice negli anni ’40 e ’50 con circa cento abitanti. Verso la fine degli anni ’50, il borgo iniziò a declinare, portando all’abbandono completo. Il borgo includeva una chiesa, una scuola elementare, negozi, una clinica, botteghe artigiane, un ristorante, una fontana, edifici istituzionali come il Municipio e una caserma.
Gibellina (TP)
La città fu devastata dal terremoto del 15 gennaio 1968, che causò la morte di 1150 persone e lasciò 98.000 senza casa. Alberto Burri creò il “Grande Cretto” sulle rovine, un’opera d’arte che evoca un gigantesco labirinto, realizzata con cemento bianco e detriti del terremoto.
Poggioreale (TP)
Situata nella provincia di Trapani, Poggioreale fu abbandonata dopo il terremoto del Belice del 1968. Gli abitanti ricostruirono la città in una nuova posizione, lasciando il vecchio borgo come una città fantasma. Oggi, i resti di Poggioreale attraggono visitatori e studiosi interessati alla storia e al patrimonio del passato, con edifici in rovina che testimoniano l’impatto del terremoto.
Villa Schisina (ME)
Situata vicino a Francavilla, nella provincia di Messina, Villa Schisina fu eretta nel 1950 e assegnata ai contadini tramite la Riforma Agraria. Tuttavia, gli abitanti abbandonarono presto l’insediamento.
Queste città fantasma della Sicilia raccontano storie di prosperità e declino, offrendo uno sguardo affascinante su un passato che è ancora tangibile nelle rovine e nei paesaggi mozzafiato.