Pumilia: “Giletti usa il “Cretto di Burri” come logo del suo polpettone televisivo”

Cretto di Gibellina completato, 2015

GIBELLINA. Di Calogero Pumilia

Come fosse stato il logo del suo “polpettone” sull’universo mafioso, trasmesso giovedì 10 da La7 per quattro lunghissime ore, Giletti si è servito dell’immagine del Cretto di Burri. Con un improprio accostamento, l’opera di uno straordinario artista, la più grande del mondo en plein air, quella che come sudario ricopre e protegge le rovine di Gibellina ed eterna la memoria delle vittime del terremoto del 1968, ha fatto da fondale alle imprese di Riina, Provenzano, Brusca, Messina Denaro e del Gotha criminale siciliano.

C’era tutto ciò che è giusto ricordare, che deve essere ricordato con rispetto della verità per non banalizzarlo, separandolo da facili suggestioni e da riferimenti che sembrano avere la improbabilità del Santo Graal e risultano buoni per fumose ricostruzioni che allontanano la verità e diventano orpelli per scadenti operazioni televisive e mediatiche. Il programma, poi, era preordinato – per lo meno, così è sembrato – alla “trattativa”, a quel rapporto fra lo Stato e la mafia che, in questi giorni, è oggetto di un processo di secondo grado, dopo che il primo vaglio lo ha riconosciuto come realmente esistito e che una parte dell’antimafia militante lo vuole incontrovertibile e dichiara definitiva quella verità, prima che passi i tre gradi di giudizio.

Le complicità di alcuni settori delle istituzioni con la criminalità sono giuridicamente e storicamente conclamate, sono questioni che non possono più essere messe in discussione. Ciò che invece può esserlo è la miscela di certezze e di ipotesi al servizio di una tesi, che lascia un clima ammorbato di mezze verità, proprio ciò che allontana la Sicilia dal recupero della” normalità” civile e politica, non le consente di fare in pieno i conti con il suo passato e con le ombre ancora incombenti, fa di quel passato un continuo presente, blocca o rende difficile la ricerca di una verità giudiziaria. Quella storica, naturalmente, è soggetta a continui aggiornamenti e verifiche.