PROVINCE, LIBERI CONSORZI VERSO LA FINE? L’ARS PRESENTA UNA LEGGE PER BLOCCARE LA RIFORMA DI CROCETTA
Riforma Province, pronta la legge all’Ars per bloccare il ddl Crocetta. Il presidente di Sala d’Ercole Ardizzone vuole presentare la bozza alla prima conferenza dei capigruppo dopo le elezioni a Siracusa: obiettivo, recepire il testo nazionale e accantonare quello del governo regionale sui Liberi consorzi. Anche Articolo 4 annuncia voto favorevole alla norma Delrio.
Il ddl non contiene però il semplice recepimento della normativa nazionale. Il testo di Ardizzone si articola su più norme che terranno conto delle peculiarità del territorio regionale. La proposta sarà presentata la prossima conferenza dei capigruppo dopo il 5 ottobre, giorno in cui si svolgeranno le elezioni nel comprensorio Siracusano, ma non si sa ancora se conterrà, come richiesto dalle opposizioni, l’elezione diretta da parte dei cittadini del presidente della province e dei liberi consorzi.
Il governatore Rosario Crocetta nei giorni scorsi ha però ribadito l’intenzione di andare avanti con il ddl sul Liberi consorzi, ma nella maggioranza cresce sempre di più il fronte per mettere da parte il ddl del governo regionale e votare il recepimento della norma nazionale. Il braccio di ferro è solo all’inizio.
Anche Articolo 4 annucnia la presentazione di un ddl per recepire la norma Delrio, affossando la riforma Crocetta: “Le giuste critiche per l’impasse in cui è scivolata la riforma devono trovare risposta concreta: recependo la legge Delrio la Sicilia può recuperare immediatamente sul percorso di modernizzazione del sistema istituzionale – dichiara il deputato regionale Salvatore Lentini – i siciliani ci chiedono di agire concretamente: mi auguro che la mia proposta, che immagino troverà ampia condivisione politica, venga immediatamente sottoposta all’esame ed all’approvazione dell’ARS. Il tempo delle tattiche e delle chiacchiere – conclude – è ampiamente scaduto. Il parlamento ed il governo mostrino responsabilità recependo subito una buona legge che serve allo sviluppo dell’Isola, taglia i costi della politica ed allinea la Sicilia ai più moderni modelli europei.”