Province, dopo il papocchio all’Ars si apre la strada delle elezioni di secondo grado. Non votano i cittadini
SICILIA- Dopo il naufragio della legge per l’elezione diretta dei presidenti delle Province e dei consiglieri provinciali, si apre lo scenario della consultazione di secondo livello. Cioè a votare non vanno cittadini ma votano solo consiglieri comunali e sindaci.
l percorso, però, non sarà breve.
Viene riesumato quella sciagurata pensata di Rosario crocetta nel 2014. Quell’anno la maggioranza targata Crocetta varò la legge che diede vita ai sei Liberi Consorzi da sempre affidati a dei commissari, a differenza delle tre Città Metropolitane guidate dai sindaci dei rispettivi capoluoghi. Una lunga storia, quella dei commissariamenti, che avrà una ulteriore coda. Tempi e regole delle elezioni di secondo grado, infatti, vengono dettati dalla legge approvata a giugno dall’Ars. Per far partire l’iter delle elezioni di secondo livello sarà necessario conoscere la data delle elezioni amministrative di quest’anno. La Regione non ha ancora deciso ufficialmente ma è probabile che opti per l’election day con le concomitanti Europee e così la data delle Amministrative, quando andranno al voto una trentina di comuni, dovrebbe essere fissata per l’8 e 9 giugno. A quel punto potrà scattare il countdown e il presidente della Regione, Renato Schifani, avrà 120 giorni di tempo per fissare con un suo decreto la data delle elezioni di secondo grado.