PROSPEZIONI PETROLIFERE: LETTERA A RENZI
La lettera che Lilla Piazza, di Cittadinanzattiva, da anni responsabile del Tribunale per i diritti del malato di Sciacca e componente del comitato Stoppa la piattaforma, ha scritto al presidente del consiglio dei ministri Matteo Renzi, rispecchia il pensiero di molti saccensi, davvero delusi da una politica che autorizza le trivelle e non tiene conto del valore prezioso del territorio e dell’ambiente.
“Carissimo signor Presidente, premetto di avere riposto, con il suo ingresso in politica, tanta fiducia in un vero e sostanziale cambiamento del nostro paese. Il motto ” cambiamo verso” mi ha incantato. Abbiamo avuto da troppi anni un paese bloccato, un sistema politico-affaristico che ha portato i nostri rappresentanti a interessarsi principalmente degli interessi particolari piuttosto che dell’interesse comune. Questo ha provocato per il nostro bel paese, dotato d’innumerevoli potenzialità, un enorme indebitamento da diventare un paese di disoccupati, indigenti, e con una classe media sempre più in grosse difficoltà.
La politica Italiana, tutta, si porta addosso questa grande responsabilità e siamo d’accordo nell’affermare che è arrivato il momento di dare una scossa a questo sistema. Però ci sono alcune cose che stridono con le affermazioni del Governo che parla di crescita dell’economia e di rispetto dell’ambiente e alcuni fatti non sono consequenziali a quanto più volte affermato. Mi riferisco alla disinvolta liberalizzazione nella concessione delle prospezioni petrolifere nel mare di Sicilia inserite nello “Sblocca Italia”. Questa decisione mi ha fortemente deluso e amareggiato. La splendida Sicilia, un’isola che vive da secoli orgogliosa delle sue bellezze, viene così violentata nel suo patrimonio più importante, il mare, il paesaggio, l’ambiente.
Faccio parte, dalla sua costituzione, del comitato “STOPPA LA PIATTAFORMA”. Prima di farne parte mi sono documentata con esperti e studiosi della materia e sono consapevole dei rischi che questo insano progetto comporta per la nostra terra, infatti intende saccheggiare il nostro mare e l’entroterra con numerosissime prospezioni petrolifere circondando l’isola con un abbraccio mortale. Già con le sole prospezioni in mare provocheranno la morte dei piccoli pesci e l’emigrazione dei pesci adulti, il patrimonio delle flora subacquea ce lo potremo dimenticare, il paesaggio marino sarà deturpato e potremo dire addio al turismo importante fattore della nostra economia. Inoltre rientra nell’ordine delle cose il rischio di un incidente che invaderebbe di petrolio il nostro mare per anni.
Ma la cosa ancora più grave è da ricercare nella presenza, nel mare della costa occidentale dell’isola e precisamente al largo della città di Sciacca, di un vulcano delle dimensioni dell’Etna e di tante altre bocche che lo circondano di cui molte attive ed è concreto il rischio che le perforazioni possano innescare un cataclisma di proporzioni inimmaginabili. Potrei ancora entrare più nello specifico degli innumerevoli aspetti negativi della faccenda ma concludo affermando che queste prospezioni, ma anche lo sfruttamento del sottosuolo, nulla hanno a che vedere con lo sviluppo economico del nostro territorio, porteranno soltanto ricchezza alle grandi multinazionali e nessun ritorno economico e nessun posto di lavoro per il nostro paese di contro sono troppo alti i rischi di danni al nostro bene comune.
“RITENGO CHE IL GIOCO NON VALE LA CANDELA”
Concludo salutandola e chiedendoLe se è consapevole che potrebbe passare alla storia come colui che è stato attore attivo della distruzione di un bene così prezioso per il nostro paese e colpevole di rischiare di bruciare il futuro dei nostri figli, se la sente di assumersi questa grande responsabilità ?”