PROROGA COMMISSARI PROVINCE:PASSA IL SI ALL’ARS. LE CARICHE SCADRANNO NELL’APRILE 2015
Passa la proroga per i commissari delle Province. Le cariche scadranno il prossimo 8 aprile del 2015. Per gli enti venuti fuori dalla riforma delle Province, insomma, ecco commissariamenti per altri sei mesi. Dalla norma scompare il comma definito “anti-Ingroia”. Quello cioè che vieta di attribuire gli incarichi ai commissari uscenti. Ma l’ex pm non potrà comunque essere confermato al vertice del Libero consorzio di Trapani. La legge infatti è stata modificata, all’articolo 2, da un emendamento sottoscritto dal presidente della prima commissione Antonello Cracolici. Una norma che vieta di attribuire incarichi di commissario a chi ha già ricevuto una nomina da parte dell’amministrazione regionale. È il caso di Ingroia, scelto per guidare la società partecipata Sicilia e-Servizi.
Durissimo il commento di M5S: “Questo governo è incapace di portare a compimento una riforma che va avanti da quasi due anni. Ormai si procede con commissariamenti e proroghe. E’ evidente che l’obiettivo di Crocetta è distruggere le Province per piazzare suoi uomini come commissari”. ” Il re – afferma Salvatore Siragusa – è nudo. Le intenzioni di Crocetta sono chiare. Il presidente forzi la mano alla sua maggioranza e porti avanti una riforma che noi come Movimento abbiamo sempre appoggiato”.
Nella stessa seduta d’aula il gruppo parlamentare è tornato a chiedere le dimissioni dalla carica di questore a Rinaldi, rinviato a giudizio nel processo sulla formazione professionale. “Faccia un passo indietro – ha detto la capogruppo Valentina Zafarana – e se lui non ha la sensibilità di farlo, glielo faccia fare il suo partito, che già l’anno scorso aveva votato un documento in tal senso rimasto senza seguito”.
Per Gino Ioppolo, deputato della listaMusumeci, si tratta di una “vicenda negativa, ai limiti del nefasto. Prorogare fino al 7 aprile 2015 i commissari straordinari delle ex province significa solo perpetrare il caos negli enti territoriali in una vicenda che, fine al termine stabilito dalla legge approvata oggiAggiungi un appuntamento per oggi dall’Ars, sarà durata oltre due anni”.”Saranno passati così oltre due nani dall’inizio di questa allucinante vicenda, iniziata nel marzo 2013, che ha portato le province in un abisso, senza che si siano mai formati i liberi consorzi”, conclude.