PROCURA DI SCIACCA, “CASO PIU’ UNICO CHE RARO, NON SONO STATE RILEVATE CRITICITA’ DI SORTA”

Il lavoro svolto dalla Procura guidata da Pantaleo è stato oggetto di una recente ispezione ministeriale. E’ un riconoscimento di altissimo lavore

Il commiato è sempre un momento di grande emozione. Un sentimento che si moltiplica specie quando nel rivestire un ruolo assai delicato come quello di Procuratore della Repubblica si lascia un segno indelebile e, nel contempo, si raccoglie grande consenso e apprezzamento. Il Procuratore della Repubblica di Sciacca, Vincenzo Pantaleo, ora a capo della Procura di Marsala (ma come a lui piace ancora parlare del “mio ufficio”, riferendosi a Sciacca, così a noi piace definirlo ancora il Procuratore della Repubblica di Sciacca) in un clima di grande emozione ha salutato i colleghi magistrati, il personale, le forze dell’ordine, gli avvocati.

Tessere la professionalità e la preparazione del dottore Pantaleo può apparire un compito facile, specie quando si è davanti un trasferimento, davanti una persona che lascia la sede. Insomma, quando si parte per ricoprire incarichi altrove è assai agevole proferire aggettivi tutti al positivo. Ma al di là della realtà nota a tutti, e cioè dell’efficienza degli Uffici della Procura della Repubblica di Sciacca, al di là della nota capacità del dottore Pantaleo, vi è un dato che non permette appello. E’ un dato ufficiale che sintetizza il lavoro svolto da Pantaleo e da tutto il suo staff che include sostituti, polizia giudiziaria in aliquota alla Procura, personale.

Un passo della relazione svolta da una ispezione effettuata da funzionari del Ministero di Giustizia sintetizza il profilo alto della Procura di Sciacca. Un passo tratto dal verbale ispettivo e letto con sano orgoglio dallo stesso dottore Pantaleo: “Caso più unico che raro, non sono state rilevate criticità di sorta”. Non è un’opinione, è una constatazione frutto di una ispezione. “Caso più unico che raro” significa che la Procura di Sciacca è l’unico Ufficio nell’ambito del territorio nazionale che marcia sul solco della perfezione operativa ed organizzativa. Qualsiasi altro commento sugli otto anni condotti a capo della Procura di Sciacca è senza dubbio superfluo. Serve solo a testimoniare una realtà, serve solo a riconoscere che lo Stato è capace anche di mostrare il suo volto migliore nell’adempimento dei compiti istituzionali.

Il procuratore della Repubblica di Sciacca, Pantaleo, ha stentato con fatica a trattenere una forte emozione, riuscendo a non far uso dei fazzolettini di carta generosamente messi a portata di mano dal sostituto Michele Marrone! Tolta la toga, oggi Pantaleo, nel corso del suo saluto, è apparso assai brillante mostrando un irresistibile humor inglese, offrendo non la solita freddezza che il ruolo impone, ma il volto umano di un magistrato che porterà con se il ricordo indelebile dell’esperienza saccense.

Prima del commiato, ha voluto ancora una volta ricordare la sua creatura (in sinergia con la psicologa Elina Salomone), lo Sportello Antiviolenza. Una creatura che ha agevolato centinaia di vittime a denunciare uno dei reati più orribil: la violenza sui deboli. Ha rivolto ancora un appello alle istituzioni locali che fanno parte del Distretto Giudiziario di Sciacca a non far mancare il loro sostegno. Appello che noi giriamo ai sindaci di oggi e di domani. Un appello a considerare lo Sportello Antiviolenza come un bene prezioso a difesa dei deboli, dei minori, delle donne. 

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