PROCESSO SCAFISTI SBARCO LUMIA: LA DIFESA CHIEDE ACQUISIZIONE DEGLI INTERROGATORI
I difensori dei due egiziani, ritenuti gli scafisti dello sbarco di clandestini avvenuto nella costa saccense il 22 giugno del 2011, nell’udienza di ieri hanno chiesto al collegio giudicante ( composto dai giudici Andrea Genna, presidente, e a latere da Silvia Capitano e Luisa Intini), l’acquisizione dei verbali degli interrogatori di garanzia, dei verbali relativi agli imputati di reato connesso, gli interrogatori delle persone non imputate, al fine dell’ingresso nel fascicolo del dibattimento.
Gli imputati, difesi dagli avvocati Antonio Palmieri e Pietro Russo, sono i ventiquattrenni Siad Ibrahim Mohamed Al Adawi e Elprrins Rshad Hassan. Per loro due il capo di imputazione è di traffico di clandestini, omicidio colposo e naufragio dell’imbarcazione usata per lo sbarco degli oltre sessanta migranti. L’accusa di omicidio colposo riguarda la morte del quindicenne egiziano El Azab Adel El Azab Magahid, il quale tuffatosi in acqua, dalla parte della poppa, finì tra le pale delle eliche, riportando diverse fratture al cranio. Lo sfortunato giovane morì sul colpo.
I due egiziani sono ritenuti tra gli organizzatori del viaggio dei migranti, sin dalla sponda egiziana. La difesa, invece, li considera passeggeri. Pubblico ministero è Giovanni Lucio Vaira. La vicenda risale al 22 giugno dello scorso anno. Sulle coste saccensi giunse un’imbarcazione intercettata subito dai pescherecci, dal Circomare di Sciacca e dalla locale sezione della Lega Navale.
L’imbarcazione con a bordo i migranti cercò di schivare un iniziale inseguimento via mare. Poi puntò la prua sulla costa a est di Sciacca, precisamente sulla località Lumia. I migranti si tuffarono in acqua, raggiunsero la riva e si dileguarono, ma furono, in poco tempo, raggiunti dalle forze dell’ordine.
Durante il precipitoso sbarco morì il quindicenne El Azab Adel El Azab Magahid, finito tra le pale dell’elica.