Processo al “sistema Campione”: la difesa contesta tanti atti di indagine

AGRIGENTO- Quello a carico della Girgenti Acque è un processo complesso che lo pone tra i più imponenti celebrati nel Tribunale di Agrigento. I legali dei 47 imputati hanno chiesto al giudice di dichiarare inutilizzabili intercettazioni sostenendo che alcune annotazioni provenienti dalla Dda non sono state mai trasmesse e messe a disposizioni delle parti. insomma, da parte delle difese si sollevano una serie di eccezioni relative all’inutilizzabilità di intercettazioni e altri atti di indagine per vizi procedurali che avrebbero leso i diritti di difesa.

La Procura della Repubblica, intanto, chiede tempo e scrive al giudice per fare presente che una settimana non è bastata per trovare quei brogliacci, relativi ad annotazioni su intercettazioni all’epoca eseguite su incarico della Direzione distrettuale antimafia, che il collegio difensivo degli imputati dell’inchiesta “Waterloo” sul sistema Marco Campione, reclama.

Il processo più complesso degli ultimi anni dell’Agrigentino si snoda lungo un calendario che prevede udienze ogni sabato con 47 imputati e un centinaio di avvocati in arrivo da tutta Italia.

L’inchiesta avrebbe svelato una fitta rete corruttiva attorno a Girgenti Acque, società che gestiva il servizio idrico nell’Agrigentino. Professionisti, politici, uomini delle istituzioni e forze dell’ordine sarebbero stati a disposizione della società e, in particolare del suo presidente Marco Campione, in cambio di favori e posti di lavoro per familiari e amici. Un “sistena Campione” che la Procura della Repubblica confermerà nei dibattimenti, mentre le difese saranno impegnate a smontare l’impianto accusatorio.

Nella lista degli imputati ci sono i vertici di Girgenti Acque prima del commissariamento, politici, professionisti, forze dell’ordine, l’ex prefetto Nicola Diomede, accusato di avere “salvato” Girgenti Acque da un’interdittiva antimafia, e il presidente uscente dell’Ars Gianfranco Miccichè al quale si contesta l’accusa di finanziamento illecito al partito.