Area portuale, nel 2024 è ancora in vigore uno strumento regolatore del 1969

Interrogazione dei consiglieri comunali Dc che sollecitano l’amministrazione a recuperare l’iter. Ritengono che il Prg avrebbe una valenza strategica per lo sviluppo economico della città e che l’ente ne dovrebbe essere dotato per consentire all’Autorità di sistema di cui ora entreranno a far parte di accedere a finanziamenti

SCIACCA. I consiglieri comunali DC Sciacca hanno presentato un’interrogazione al sindaco sul tema del Piano regolatore del porto che dopo oltre 20 anni dall’avvio dell’iter non è stato ancora varato.

Filippo Bellanca, Pasquale Bentivegna, Giuseppe Catanzaro, Luca La Barbera e Nino Venezia, alla luce del fatto che il Comune di Sciacca di recente è entrato a far parte dell’Autorità di Sistema portuale della Sicilia occidentale, chiedono all’amministrazione se sono a conoscenza del lungo iter partito nel 2000 con cui il Comune di Sciacca avviò il percorso per dotarsi di un Piano Regolatore Portual.

E chiedono, inoltre, se gli uffici competenti hanno verificato lo stato delle attività amministrative e tecniche connesse a tale obiettivo; se sono a conoscenza che tutto ciò è condizione imprescindibile per far parte di una concreta prospettiva, a medio e lungo termine, di realizzazione e dotazione del sistema portuale dotato dei necessari interventi infrastrutturali, di implementazione tecnologica, di sviluppo della portualità locale, di attuazione delle necessarie azioni per lo sviluppo delle potenzialità turistiche e diportistiche; se sono a conoscenza che per gli aspetti urbanistici, nei porti ricompresi nelle circoscrizioni dell’Autorità di Sistema portuale nei quali quest’ultima è costituita, il piano regolatore di sistema portuale è adottato da tale autorità “previa intesa con il comune interessato”; che idea c’è sul piano politico per puntare a questi obiettivi a breveve medio termine.

I consiglieri cuffariano ritengono che il Prg avrebbe una valenza strategica per lo sviluppo economico della città e che l’ente ne dovrebbe essere dotato per consentire all’Autorità di sistema di accedere a finanziamenti.

E ricordano, infine, che l’attuale strumento regolatore settoriale (D.I. n.2334 del 17.10.1969), risulta oggi certamente inadeguato alle nuove esigenze turistiche, artigianali, commerciali e direzionali che dovrebbe compiutamente assolvere.