PRG E CRESCITA DEMOGRAFICA, LA LETTERA DI UN NOSTRO LETTORE: “NEGLI ULTIMI 11 ANNI ANTECEDENTI IL 2011 LA CRESCITA E’ STATA DI 600 ABITANTI”

Pubblichiamo la lettera che il nostro lettore Renato Modica ci ha inviato in redazione. Sono considerazioni sulla crescita demografica di Sciacca prevista nel nuovo Piano Regolatore Generale. Vicenda di cui ci siamo occupati ieri con un articolo. Nel nuovo Prg, la crescita demografica al 2030 è prevista con un incremento di 13.000 abitanti. Una cifra che, secondo dati statistici, non pare realistica. L’eleborazione di un PRG si sviluppa anche attraverso la previsione di espansione demografica della Città.

Ho letto con grande interesse le Vostre considerazioni sul tema “piano regolatore e crescita demografica” e le condivido in pieno. Vorrei aggiungere un’ ulteriore annotazione. Analizzando i risultati e le cifre degli ultimi censimenti ufficiali della popolazione in Italia, si nota come Sciacca negli ultimi cinquant’anni sia cresciuta considerevolmente per numero di abitanti. Tanto da staccare Canicattì e Licata, città con le quali ad inizio anni sessanta condivideva 30.000 abitanti, per raggiungere poi i quarantamila del 2001. Quarantamiladuecento circa.

Si pensava che il censimento del 2011 dovesse confermare questo dato in forte crescita, ma, sorprendentemente, negli ultimi undici anni prima del 2011 Sciacca aumentava di soli 600 abitanti, mentre Canicattì e Licata crescevano di qualche migliaio ed Agrigento, in forte stagnazione precedentemente, ne guadagnava circa 5.000.

Il dato mi aveva colpito e lo avevo segnalato ad alcuni giornalisti locali perché ne traessero spunto per qualche inchiesta che potesse motivare questo forte rallentamento nella crescita demografica saccense. Ma nessuno lo ha ritenuto interessante. Per questo motivo, quindi, il dato numerico di forte aumento della popolazione previsto nel piano regolatore, e riferito anche verbalmente dal Prof. Piazza in sede di presentazione nella sala Blasco, mi era sembrato scarsamente attendibile.

La questione, a mio avviso, necessiterebbe di approfondimento per coglierne le motivazioni economiche e sociali.

Colgo l’occasione per porre all’Amministrazione una domanda che non ho potuto fare nella sede menzionata. Alla luce dell’interessante proposta anticipata, sempre in sede di presentazione del piano, riguardo ad un allungamento del finora totalmente inutile pontile posto davanti lo Stazzone – per consentire un auspicabile ampliamento del porto, con la riqualificazione di un tratto di mare attualmente fortemente degradato – come fa la Giunta municipale a continuare a sostenere che l’area dell’ex stazione ferroviaria non sia strategica per la città e tale da dover essere acquisita ad ogni costo, considerato anche il prezzo da saldo di fine stagione richiesto dalle Ferrovie dello Stato (?). 

Renato Modica

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