PRESIDENTE CROCETTA, LEGALITA’ E’ ANCHE RISPETTARE LE ISTITUZIONI

Il comportamento del Presidente della Regione è indescrivibile. Ha offeso la Città, il territorio, e i 50 stagionali lasciati in balia di una politica inadeguata alle esigenze di una comunità

Presidente Crocetta, legalità significa anche rispettare le Istituzioni. Quando il sindaco di Sciacca esprime “amarezza e delusione” per lo sconcertante silenzio della Presidenza della Regione sulla questione delle terme, sentiamo di fare cassa di risonanza e unirci a fianco del nostro Sindaco, del sindaco della Città. Egli rappresenta l’intera collettività in un momento di bisogno, rappresenta la giusta preoccupazione per la sorte della risorsa termale e delle oltre 50 famiglie rimaste senza lavoro. Famiglie che soffrono anche la mancanza di una risposta da parte sua, Presidente.

Il Sindaco di Sciacca ha fatto propria, nell’interesse collettivo, una proposta per tentare di salvare la stagione lavorativa. Può essere una proposta condivisibile o meno, ma non è, certamente, condivisibile, il suo silenzio, la sua latitanza. Sarebbe stato un segnale di rispetto rispondere all’iniziativa del Sindaco con un no, o con un si. Con una risposta, Presidente, ma certamente non col silenzio.

Lei ha bistrattato non solo il sindaco, l’Istituzione, ha bistrattato la città, i saccensi, il territorio. Ci dispiace ancora di più che autorevoli rappresentanti del nostro territorio, una assessora, l’altra ex assessora, condividano tale suo silenzio. Non è una bella immagine quella che sta propinando alla nostra Città. Ancor più grave è che il suo silenzio offende anche un’altra Istituzione, la massima che c’è in Sicilia: la Presidenza della Regione. Apporre una firmetta deve richiedere un impegno notevole. Ci rendiamo conto, se ancora dopo otto giorni non è stata firmata l’autorizzazione dei mini bandi, che i suoi impegni sono innumerevoli. La mancata “rivoluzione” siciliana da lei propagandata con un megafono rimasto in silenzio è dipesa anche dalla sua capacità di stare lontano dalla gente e dai bisogni del territorio.

Filippo Cardinale

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