Presi a martellate in testa e resi ciechi: ecco la nuova vita di Tik e Tak all’Oasi Ohana

SANTA MARGHERITA BELICE. Non bastava abbandonarli, non bastava voltare loro le spalle per sempre. No. Chi si era preso cura fino a quel giorno di quei tre fratellini voleva eliminarli dalla faccia della terra. Ci troviamo a Butera, provincia di Caltanissetta. L’11 aprile scorso alla struttura Dog Village della cittadina nissena arriva una telefonata di disperazione da parte di alcuni volontari di Mazzarino che dicono di aver trovato dei cuccioli con un “buco nel cranio e la testa spaccata in due”, uno dei quali era già morto.
Quando arrivano al Dog Village il medico veterinario Massimiliano Messina capisce subito che si tratta di una corsa contro il tempo per riuscire a salvare i poveri cuccioli (per questo li ha chiamati Tik e Tak, come in suono delle lancette di un orologio). Immediata la somministrazione di antidolorifico: i due superstiti vengono posti in coma farmacologica per cercare di attenuare l’enorme dolore che provano. I piccoli rimangono in prognosi ed in coma indotto per circa dieci giorni. Poi, lentamente, viene attenuata la dose di sedativi e si vede un netto miglioramento che da quel momento, giorno per giorno, è proseguito. La sentenza era però inappellabile: sarebbero rimasti ciechi, tali erano stati i danni cerebrali.
La struttura non poteva farsi carico dei due fratellini, così lo stesso veterinario, che opera anche all’Oasi Ohana di Santa Margherita di Belice, fondata sette anni fa da Chiara Calasanzio, aveva raccontato l’agghiacciante storia alla fondatrice, che senza pensarci due volte aveva proposto di farsi carico dei due cuccioli e di tutte le spese veterinarie che ci sarebbero state da sostenere.
All’inizio la situazione era drammatica: nonostante avessero una macro area tutta per loro, non si muovevano dalle cucce perché terrorizzati e quando qualcuno si avvicinava iniziavano a tremare e a mordere. L’Oasi si è fatta carico di assumere per loro una educatrice cinofila che, pian piano, è riuscita a migliorare la situazione comportamentale oltre che quella fisica, sottoponendoli ad esami e visite specialistiche, nonché drenaggi e delicati interventi.
Oggi i due cani, ai quali sono stati dati i nomi di Tik e Tak, stanno bene. Una è appena stata sterilizzata ed entrambi hanno preso confidenza con la loro macro area dove vivono un’esistenza serena, tranquilla e al sicuro da pericoli e violenze. Non saranno mai adottabili perché la loro condizione non lo permette. Adesso amano le voci degli umani, partecipano alle “abbaiate” di gruppo degli altri ospiti e mangiano con piacere. E Chiara fa di tutto affinché la loro vita sia perfetta, nonostante la mancanza della vista e i terribili traumi interiori che portano dentro e le cui cicatrici non spariranno mai, né dal loro corpo né, soprattutto, dalla loro anima.