Il Prefetto striglia l’Ati, senza la “consortile” la provincia rischia di rimanere senza acqua. Ecco cosa scrive

PROVINCIA DI AGRIGENTO. Il prefetto di Agrigento, Rita Cocciufa, lancia l’allarme “al fine di scongiurare pericolosi disservizi che potrebbero determinarsi in relazione alle rilevate criticità sopra evidenziate”.

Il Prefetto, nella lettera inviata al Presidente dell’ATI AG 9, Francesca Valenti, al Presidente della Regione, alla Gestione commissariale del Servizio Idrico Integrato e al Commissario ad acta dell’ATI AG 9, si riferisce alle “condizioni di particolare criticità nella quale la gestione commissariale delle società Girgenti Acque Spa e Hydrortecne Srl, interdette con provvedimenti di questa Prefettura, si trova ad operare, ulteriormente aggravata dalla dichiarazione dello stato di insolvenza, di cui alla sentenza della Sezione del Tribunale fallimentare di Palermo del 16 marzo 2021 e da ultimo dalle dimissioni di uno dei due Commissari prefettizi”.

Di recente, le dimissioni del commissario Dell’Aira con una lettera di fuoco in cui denunciava il rischio della sospensione del servizio idrico, ma anche una sorta di conflittualità con la nomina del commissario giudiziale.

Già lo scorso 18 maggio, il Prefetto di Agrigento ha convocato un incontro con il vice Presidente dell’Ati Ag 9, con il Commissario prefettizio, oltre al sindaco e vice sindaco di Agrigento.

Il Prefetto di Agrigento evdienzia “l’esigenza di addivenire in tempio brevissimi alla costituzione dell’Azienda speciale consortile e alla predisposizione degli adempimenti finalizzati al suo funzionamento”, cioè nomina manager, dotazione risorse finanziarie, organizzazione, “al fine di scongiurare pericolosi disservizi che potrebbero determinarsi in relazione alle criticità”.

Il Prefetto ricorda che l’attività dei commissari prefettizi delle aziende interdette “costituisce una fase di gestione a tempo”.

Ricorda anche che una “gestione commissariale protrattasi per più di due anni deve necessariamente giungere a conclusione e il servizio integrato deve tornare nella disponibilità/gestione degli Enti competenti che se ne devono assumere la responsabilità, nell’ottica di assicurare con continuità l’erogazione dell’acqua e degli altri servizi connessi ai cittadini della provincia”.

Il Prefetto sottolinea “la difficoltà degli Enti locali a concludere il procedimento di costituzione del nuovo soggetto”, cioè l’Azienda speciale consortile, motivo per cui è stato necessaria la nomina di un Commissario ad acta”.

A questo si deve aggiungere “la recente dichiarazione dello stato di insolvenza delle società interdette”.

Questo comporta una “preoccupazione delle aziende impegnate nei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria delle reti rappresentata dalla CNA e dei lavoratori dipendenti delle due società di cui si sono fatti portavoce le Organizzazioni Sindacali”.