Precari ASU da assumere, il governo nazionale impugna la legge dell’Ars
SICILIA. Il Consiglio dei ministri ha impugnato alcuni articoli della legge di stabilità regionale dello scorso aprile. Per il CDM, le norme eccedono “dalle competenze statutarie della Regione siciliana” e “violano gli articoli 3, 81, terzo comma, 97, 117, secondo comma, lettera e), l), m), e terzo comma, e 118 della Costituzione”.
Il governo nazionale smonta la possibilità di stabilizzare il personale Asu in servizio presso gli enti locali dell’amministrazione regionale. Sono 4400 dipendenti occupati da più di 20 anni in diversi uffici periferici e che il governo Musumeci avrebbe voluto stabilizzare con la manovra approvata ad aprile dall’Ars.
L’impugnativa, in sostanza, accoglie le osservazione mosse dall’ufficio legislativo e legale del Mef e che i tecnici avevamo messo nero su bianco in vista dell’esame del Consiglio dei ministri già lo scorso 28 maggio. In oltre 17 pagine di considerazioni c’erano anche quelle che riguardano l’articolo 36 della manovra regionale sugli Asu che prestano servizio nella pubblica amministrazione.
Diversi, secondo il documento del ministero, le criticità della norma afferiscono allo sconfinamento delle competenze da parte della Regione, ma gli appunti riguardano anche la copertura finanziaria della norma, gli equilibri di bilancio e la parità di trattamento tra lavoratori. La disposizione sconfina al di fuori della competenza regionale, si legge nel documento, “perché interviene, in via generale, nella materia degli enti locali” nonché “in materia di personale non regionale”.
La norma violerebbe l’articolo 97 della costituzione in materia di accesso al pubblico impiego; l’81 sul conseguimento degli equilibri di bilancio; l’articolo 117 secondo comma lettera l (sempre della Costituzione) sulla potestà legislativa dello Stato in materia di assunzioni a tempo indeterminato nell’ambito degli organici degli enti locali; l’articolo 3 in materia di uguaglianza e parità di trattamento.