PORTO TURISTICO, BELLANCA: “PERCHE’ L’AMMINISTRAZIONE TACE?”

“Ci sono contatti con privati, tramite la Rocco Forte, per il riuso del porto per fini diportistici di prestigio”

Avete intenzione di parlare in Consiglio comunale di un’importante opportunità quale l’interesse da parte di imprenditore di realizzare un porto turistico? E’ la domanda che il consigliere comunale di Sciacca Democratica pone, in un’interrogazione, all’Amministrazione comunale.

Per Bellanca “le legittime ambizioni di crescita e sviluppo turistico di una città come Sciacca richiedono un’attività costante da parte delle autorità politico amministrative cittadine” e ciò rende necessario “predisporre una programmazione e una progettazione che non sia improntata sulla estemporaneità e su situazioni straordinarie”.

Bellanca fa riferimento all’evento di Google “che finalmente ha toccato in modo più concreto la nostra città”, consentendo “di dare ulteriore valore alle potenzialità del nostro territorio”.

Bellanca, nell’interrogazione, fa un preciso riferimento alla realizzazione di un porto turistico (in verità si tratterebbe di un riuso del porto attuale) e “immagina che ci siano stati utili e preziosi i contatti che l’amministrazione comunale ha avuto con i vertici della società Rocco Forte Hotels.

“Ho appreso- scrive Bellanca- di colloqui intercorsi con Rocco Forte in persona da parte degli amministratori comunali nei quali si sarebbe parlato di varie altre collaborazioni con la città e anche della possibilità di realizzare a Sciacca un porto turistico di eccellenza, al servizio del turismo da diporto internazionale”.

Bellanca, con l’interrogazione, intende sapere se l’Amministrazione comunale “ha intenzione di portare a conoscenza del Consiglio comunale e dei cittadini i dettagli di una importantissima opportunità di crescita dell’accoglienza turistica”.

L’ex presidente del Consiglio comunale sostiene che “solo programmando, con competenza e con la collaborazione di tutti, il territorio di Sciacca potrà avere ulteriori opportunità di crescita e di sviluppo economico improntato sul turismo”.

Una programmazione che “purtroppo non fa parte delle azioni di questa amministrazione, che sul piano della progettualità turistica ha invece operato con improvvisazione e con discutibili risultati”, conclude.

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