Ponticello Bagni, l’assurdo del tempo trascorso e dei soldi eccessivi per il ripristino
SCIACCA- Parlano le cifre: 18 mesi trascorsi con immensi disagi per gli automobilisti, 96.000 euro per ripristinare tre metri di muretto abbattuto dall’urto dell’autovettura a bordo della quale vi era un medico che perse la vita precipitando sul letto del torrente Bagni.
Era il il 20 giugno dello scorso anno e nell’incidente autonomo perse la vita un medico cinquantenne di Canicattì. L’uomo proveniva da Sciacca, alla curva perse il controllo dell’auto impattando violentemente contro muretto e la rete di protezione. Un volo di circa 20 metri finito nell’alveo del torrente Bagni.
Sono trascorsi 18 mesi e ancora si procede in doppio senso alternato regolato da un semaforo. La struttura del ponticello è intatta e la foto offre una chiara visione dello stato dell’antico ponticello. Quel tratto è uno snodo vitale per la viabilità, basti penare al periodo della scuola quando il flusso veicolare si intensifica di parecchio.
Diciotto mesi sono tantissimi per risolvere un problema di poco conto. Sono saltati tre metri di muretto e la rete di protezione; la struttura del ponticello non ha subito danni nè risentimenti. Anche la cifra di 96.000 euro sembra eccessiva per un intervento di ripristino allo stato originario, come del resto è quello del muretto di fronte.
La vicenda ha il contorno della tragedia perché una vita umana si è spenta. Rimane la farsa della burocrazia, perenne e lenta. E i disagi continuano ad esserci con gli improperi degli automobilisti.
Filippo Cardinale