PONTE VERDURA: PER CNA IMPRESE DANNEGGIATE ANCHE CON APERTURA PARZIALE
L’apertura di mezza corsia penalizza il mondo delle imprese. Inspiegabile la non proclamazione dello stato di emergenza
“Non è più possibile tollerare ritardi. Qui c’è in gioco il futuro di numerose aziende che rischiano seriamente di collassare, di chiudere i battenti”.
La sede provinciale della Cna di Agrigento lancia l’ennesimo allarme rispetto all’atteggiamento quasi compassato delle Istituzioni, chiamate a dare risposte concrete e immediate ad un tessuto produttivo ed economico messo a dura prova anche dal crollo del Ponte Verdura.
L’apertira ad una corsia a senso unico, annunciata dall’Anas, per la Cna non è una soluzione utile alle imprese, in quanto rimangono perciò esclusi tutti i mezzi di portata superiore appartenenti al mondo dell’autotrasporto e quindi di conseguenza gli approvvigionamenti a tutte le imprese che in un periodo di crisi già particolarmente pesante vedono aggravare ancora di più la propria situazione.
“La frana è avvenuta il 2 febbraio scorso, è trascorso ormai un mese e mezzo, ma i problemi e i disagi sono ancora una triste e drammatica realtà – affermano il presidente e il segretario della Cna, Domenico Randisi e Piero Giglione – non servono le parole, le promesse, gli impegni o quelle soluzioni che di fatto finiscono per non risolvere nulla. Perché servono solo a prendere tempo, a illudere e ad accompagnare all’ultima dimora le tantissime attività imprenditoriali fortemente penalizzate dall’interruzione di questa nevralgica arteria”. “E’ stato proclamato lo stato di calamità, bene, anzi benissimo, ma qui occorre che venga dichiarato lo stato di emergenza. E la ragione è semplice – evidenziano Randisi e Giglione – sarebbe la condizione indispensabile per consentire all’Anas di potere intervenire anche su aree e appezzamenti di terreno non di competenza. In questo modo si potrebbe agevolmente, e con costi anche modesti, realizzare un ponte mobile, il cosiddetto Bailey che, a nostro avviso, sarebbe l’unica soluzione praticabile per sbrogliare, in tempi brevissimi, questa matassa, divenuta ormai complicata”.
La Cna auspica che prevalga il buon senso – concludono i vertici provinciali della Cna di Agrigento – facciamo appello alle Autorità competenti, alle Istituzioni preposte affinché si ragioni e si assumano decisioni tenendo conto che la tempistica, oltre alla sicurezza ovviamente, non è un elemento secondario. Anzi va considerato in cima alle priorità nella valutazione di un contesto di emergenza che merita certamente di essere affrontata con terapie d’urto e con interventi incisivi e risolutivi”.