PONTE VERDURA…MANCO PIRANDELLO AVREBBE OSATO
Riceviamo e volentieri pubblichiamo quanto scrive il Comitato “No Ponte, No Voto” a firma dell’avvocato Serafino Mazzotta.
Caterina Laurentano, uno dei personaggi chiave del romanzo “I vecchi e i giovani” di Pirandello, così si esprime: “Povera isola, trattata come terra di conquista! Poveri isolani, trattati come barbari che bisognava incivilire! Ed erano calati i Continentali a incivilirli…calati tutti gli scarti della burocrazia…e i tribunali militari, i furti, gli assassinii, le grassazioni…le falsificazioni..”.
Quante volte abbiamo sentito dire, anche da chi non ne ha mai letto neanche un rigo, “questa è la terra di Pirandello” per significare che, qui dalle nostre parti, il tutto ed il contrario di tutto altro non sono che facce di una stessa medaglia.
“Povera isola … Poveri isolani … Ed erano calati i Continentali a incivilirli…”. Oggi abbiamo avuto una notizia che fa di Pirandello un dilettante, uno sprovveduto, un pallone gonfiato altro che Nobel per la Letteratura. Abbiamo appreso che il Presidente della Provincia ha indetto una manifestazione di protesta per “sensibilizzare amministratori e politici ad accelerare la riapertura di questo vitale ponte che taglia in due la nostra provincia e soprattutto crea enormi danni”.
Fin qui, nulla quaestio. Il problema è che protesta, seppur in parte, contro se stesso ed è qui che fa impallidire Pirandello. Protesta contro se stesso perchè, come ha scritto Lillo Manto, almeno una parte di competenze, in relazione a questa disgraziata vicenda, appartiene proprio alla Provincia. Ed allora, ringraziando il Signor Presidente della Provincia per questo interessamento, invitiamo lo stesso a farsi portavoce delle domande che formuliamo da 17 giorni e che, da 17 giorni, giacciono senza risposta:
“Perché non è stato proclamato subito lo stato d’emergenza o lo stato di calamità? Perché non è stata interessata da subito la Protezione Civile che ha uomini, mezzi e risorse? Perché non è stato interessato il Genio Militare? Perché, dopo averne richiesto un sopralluogo, non è stato richiesto l’intervento della azienda agrigentina in grado di realizzare e collocare un ponte tipo Bailey? Perché spendere la cifra astronomica di € 600.000,00 per un ponte provvisorio?”
A queste domande pretendiamo risposte. Pretendiamo, a meno che che non ci si voglia far ricordare Ciampa secondo il quale: “..abbiamo tutti come tre corde d’orologio in testa.La seria, la civile, la pazza. Soprattutto dovendo vivere in società ci serve la civile; per cui sta qua, in mezzo alla fronte. Ci mangeremmo tutti, signora mia, l’un l’altro, come tanti cani arrabbiati. – Non si può – Io mi mangerei -per esempio – il signor Fifì. Non si può. E che faccio allora? Do una giratina così alla corda civile e gli vado innanzi con cera sorridente, la mano protesa: Oh quanto m’è gradito vedervi, caro il mio signor Fifì Capisce signora? Ma può venire il momento che l’acque s’intorbidano. E allora io cerco prima di girare qua la corda seria, per chiarire, rimettere le cose a posto, dare le mie ragioni, dire quattro e quattr’otto, senza tante storie, quello che devo. Che se poi non mi riesce in nessun modo, sferro, signora, la corda pazza, perdo la vista degli occhi e non so più quello che faccio”.
A questo non vorremmo arrivare.