Polizia Municipale, spogliatoio non a norma. Il sindacato: “Rimuovere subito l’illecito penale”

L’Adp (Associazione Diritti e Protezione dei Lavoratori) diffida l’Amministrazione l’Amministrazione denunciando un “illecito penale”

SCIACCA- Cinque giorni per provvedere a sanare l’illecito. Poi parte il provvedimento risarcitorio. L’Adp, in una lettera inviata al Comando della Polizia Municipale e all’Amministrazione comunale, invita a rimuovere “l’illecito penale” altrimenti dà il via all’azione risarcitoria. L’Adp evdienzia che il decreto legislativo n.81/2008 prevede il diritto dei lavoratori di indossare e togliere l’uniforme in orario di lavoro e all’interno di uno spogliatoio idoneo a norma di legge. Nei fatti, gli agenti del Corpo sono costretti a indossare e spogliarsi della divisa in un magazzino ubicato in piazza Noceto civico 9 e presso l’attuale autoparco allocato presso l’ex mattatoio comunale. Inoltre, ai lavoratori non sono stati assegnati idonei armadietti dove poter riporre la propria uniforme. A causa della mancanza di uno spogliatoio idoneo, gli appartenenti al Corpo da anni sono costretti a iniziare l’attività lavorativa nel momento dell’uscita da casa, dato che sono costretti a recarsi presso il luogo di lavoro in uniforme. Con la lettera-diffida, l’Adp, a firma del delegato Fabrizio Giacalone e dal presidente Giovanni Aurea, sollecitano l’Amministrazione comunale e il Comandante della Polizia Municipale a rimuovere immediatamente l’illecito penale che può avere anche risvolti civili ai fini risarcitori; di adottare un provvedimento temporaneo, nell’attesa della ristrutturazione dell’attuale magazzino di qualità indecorosa. L’Adp in mancanza di un riscontro entro 5 giorni, presenterà accesso civico al Segretario Generale, garante della Legalità e Trasparenza, utile a verificare tutta la documentazione prodromica relativa ai lavori di controllo, messa in sicurezza e ristrutturazione nell’ambito dell’articolo 3 comma 3 suddetta legge 241/1990 (nello specifico dovranno essere motivate le inadempienze); il documento di legittimazione dell’inadempienza e dell’omesso controllo da parte del Segretario Generale; l’indicazione del Dirigente apicale, responsabile della struttura organizzativa che è l’unico soggetto titolato a sottoscrivere gli atti e i provvedimenti amministrativi che impegnano l’ente verso l’esterno, e che naturalmente risponderà civilmente dell’illecito.