POLIZIA MUNICIPALE IN STATO DI AGITAZIONE. ECCO LE ISTANZE INASCOLTATE

I nodi sono tutti al pettine. Lo stato di disagio in cui versa il personale della Polizia Municipale è emerso nella sua interezza e non è più una punta di un iceberg. A emergere dal mare del silenzio è l’intera montagna di ghiaccio. I disagi vengono elencati in una lunga lista del sindacato Diccap, dal coordinamento regionale e a firma del coordinatore provinciale Fabrizio Giacalone.

In verità, è lo specchio di un Comune che soffre una crisi del personale enorme. La Polizia Municipale è ridotta a solo 29 unità, l’Ufficio tecnico altrettanto come, del resto, l’Ufficio Legale. Una città complessa, popolosa ed estesa territorialmente, non può reggere alle enormi esigenze che provengono dai suoi cittadini.

La Polizia Municipale, tra l’altro, eroga servizi etichettati per legge nel rango di essenziali.  Sedici unità della Polizia Municipale, quindi il 55%, hanno chiesto il cambio del profilo professionale e di essere trasferiti negli uffici amministrativi del Palazzo di Città. E’ certamente un atto provocatorio ma che esprime interamente un disagio nei confronti del quale non vi è attenzione da parte dell’Amministrazione comunale. Considerazione che è contenuta nella lettera inviata ieri al sindaco.

Ma cosa lamenta il sindacato che, con lettera di ieri, ha annunciato lo stato di agitazione a norma di legge? Lettera che è stata indirizzata al Prefetto e alla Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero.

  • La ripartizione non idonea della quota di lavoro straordinario fra i vari settori del Comune di Sciacca, insufficiente per il Settore Polizia Municipale, con conseguente costrizione, per il personale di P.M., a svolgere la protrazione oraria in straordinario (per servizi obbligatori, dì emergenza e di Polizia Giudiziaria) mediante l’istituto del recupero ore;
  • Costrizione per il personale di P.M. allo svolgimento dei servizi in occasione delle giornate festive infrasettimanali, nonostante le sentenze della Corte di Cassazione n. 21412/2019 e n. 1888712019
    non prevedano alcun obbligo lavorativo durante tali giornate, neanche motivato da esigenze di servizio, se non previamente concordato con il singolo dipendente;
  • Mancato riconoscimento dell’indennità di servizio esterno della P.M. (alt 56 quinquies del vigente CCNL del 05.2018);
  • Carenza di personale e conseguente sovraccarico, di lavoro degli operatori in servizio attivo;
  • Cronica esiguità di risorse volte a supportare tutti gli istituti contrattuali;
  • Mancato riconoscimento dell’attribuzione dei buoni pasto, solo ed esclusivamente al personale della Polizia Municipale, nonostante continue e reiterate richieste da parte delle OO.SS. finalizzate alla richiesta di un tavolo di trattativa per la sua soluzione;
  • Assenza di Contratto Decentrato Integrativo specifico per la Polizia Municipale;
  • Mancata del riposo compensativo per reperibilità ricadente nei giorni festivi;
  • Insufficiente fornitura della massa vestiario;
  • Inefficienza delle dotazioni (veicoli ed attrezzature) peri il normale servizio operativo esterno;
  • Assenza di adeguati Dispositivì di Protezione individuale per l’espletamento dei Trattamenti Sanitari Obbligatori;
  • Mancanza di formazione professionale continua, afferente le materie applicate quotidianamente (Codice della Strada, Codice Penale ecc);
  • Progetti Obiettivo (2018 e 2019) già liquidati ma non ancora pagati;
  • Pagamento del salario accessorio inerente la Turnazione e reperibilità del personale di P.M. anno 2019 per mancanza di contrattazione decentrata integrativa (F.E.S);
  • Mancato pagamento dei servizi di ordine pubblico effettuati negli anni  2018 e 2019, come da richiesta della Questura di Agrigento;

Tutti in città notano e lamentano una presenza on adeguata degli agenti di Polizia Municipale. Viabilità, scuole, sono solo una punta dell’iceberg che fa notare che la Polizia Municipale è ridotta al lumicino. E non certo beve brodo di giuggiole. Anzi, beve fino in fondo nell’amaro calice di un settore di servizi essenziali e importanti che non possono garantire secondo gli standard.

C’è chi ha svolto servizio per 15 giorni consecutivi senza riposo. C’è la mancanza di mezzi. Su 10 autovetture, due sono ferme da anni pur pagano la tassa di proprietà. Altre due sono sgangherate e ricorrono frequentemente al meccanico o stanno ferme in attesa di soldi per la manutenzione. Il Comando della Polizia Municipale oggi conta 29 unità. Troppo poche per una città come Sciacca. E poi è mortificante provvedere al vestiario andando a recuperare il vestiario a Palermo nel deposito dove transita il vestiario per essere inviato al macero.

Basta dare anche uno sguardo alla ripartizione delle somme per lo straordinario. Il 7° Settore è quello che riceve di meno rispetto agli altri sei. Quasi una punizione.

Allora appare necessario che l’Amministrazione comunale, sindaco e assessore al ramo, non sottovalutino le istanze che arrivano dalla Polizia Municipale. Il Comune ha dei limiti oggettivi, l’Amministrazione può aver annunciato un interessamento anche se poi disperso come nell’aria come foglie spinte dal vento, ma deve compiere uno sforzo maggiore e cercare quell’armonia necessaria per mettere attorno ad un tavolo tutti gli attori dirigenziali che ruotano attorno alla problematica.

L’Amministrazione non può non vedere, ad esempio, in che condizioni gli agenti sono costretti a fruire dell’autoparco dove sono ricoverati i mezzi e che è stato dichiarato inagibile a seguito di una relazione sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. Le foto accanto sono eloquenti.

Filippo Cardinale