Politica, nasce a Sciacca “Consiglio popolare” per rompere il silenzio in cui è piombata la città

SCIACCA.  Nasce una nuova iniziativa politica in città ad opera di Valentina Patti, Giuseppe Sabella, Calogero Bellavia, Giuseppe Marciante, Eva Russo, Agostino Abruzzo, Simona Nuzzo, Giuseppina Sabella, Roberta Mucaria, Giuseppe Catanzaro, Antonino Sclafani, Lorenzo Benfari e Tony Russo.

Un’iniziativa ideata e promossa da un gruppo spontaneo di cittadini attivi dà vita a “Consiglio Popolare”. “Di fronte alla “caduta” del Consiglio comunale cittadino, che ha ulteriormente spento il dibattito pubblico e la rappresentanza dei bisogni dei cittadini, in un momento storico complesso come questo, apriamo uno spazio pubblico per la democrazia nel nostro territorio e lo facciamo in qualità di cittadini con le mani libere”, è scritto in una nota.

“Inauguriamo il Consiglio Popolare, perchè il commissariamento delle Istituzioni non tolga voce alle vertenze, ai bisogni, ai desideri che nascono e resistono ogni giorno nella nostra città”.

Il collante che unisce i fondatori al varo della nuova iniziativa sono i temi come la lotta all’abbandono, i servizi alle persone, le trasformazioni dei nostri quartieri, la pulizia,
l’accessibilità, la mobilità della città, lo sviluppo culturale e la tutela del patrimonio ambientale. Questi “sono alcuni dei temi che rischiano di sparire dall’agenda politica cittadina”.

Una iniziativa che intende dare voce, in mancanza di una rappresentanza istituzionale, alle istanze dei cittadini, e dunque ” prendiamo parola e costruiamo le risposte ai nostri problemi. Il Consiglio Popolare presenterà istanze, mozioni e proposte di risoluzione elaborate dalle cittadine e dai cittadini del territorio, le discuterà, dentro una assemblea cittadina aperta e democratica, per poi trasmetterle direttamente all’amministrazione comunale che, da troppi mesi, procede a fatica nella sua azione, senza un confronto costante con la città, isolata e spesso distaccata, priva di una controparte, di una voce forte e chiara con cui confrontarsi”.

I promotori sottolineano che l’iniziativa ha “non è un nuovo movimento o partito ma ha una dimensione civica utile a ricreare un’opportunità reale di dibattito sul presente e sul futuro della nostra città, aperta a tutte e a tutti, per andare oltre la rassegnazione diffusa, attraverso una nuova iniziativa di democrazia diretta”.

In programma, ad aprile, la prima iniziativa “di ascolto e confronto tra i cittadini che vorranno unirsi al progetto, dando il via ad un percorso comune utile, plurale,
necessario per rompere la rassegnazione diffusa e l’assordante silenzio che sta caratterizzando la nostra città da qualche mese a venire: un sentimento di rassegnazione
che va trasformato in nuova energia costruttiva”.