SCIACCA- Sabato di riunione del gruppo che fa capo a Nuccio Cusumano. Si sono riuniti alla Perriera, in religioso dibattito interno. Fra due mesi circa si va alle urne e, fatta eccezione per Ignazio Messina (coalizzato con Sciacca Terme Rinasce, Onda e il movimento VentiVentidue) e Mizzica che ricandida Fabio Termine, vi è ancora ampia zona politica in cerca di capire cosa fare e come fare.

C’è il PD in attesa come una dolce mamma. Il vagito è quello dell’attuale sindaco Francesca Valenti che deve ufficializzare la sua non ricandidatura non appena si concretizza la garanzia che le è stata offerta. Il PD sembra Ulisse incordato all’albero del suo legno per non cadere nelle tentazioni delle sirene. In verità, è incordato dall’annunciazione di Francesca Valenti.

Il centrodestra, o meglio ciò che rimane, attende lunedì prossimo per replicare un incontro che già prosegue senza nulla fruttare. C’è un tavolo, ma gli mancano le gambe. Un tavolo che traballa tra aspirazioni e indecisioni, ma anche forte appartenenza ai simboli dei partiti.

Il gruppo dei cusumaniani sono alla ricerca di chiudere il cerchio. Con chi? E’ il dilemma amletico in considerazione che da altre parti politiche vi è una sorta di trincea che non consente una agevole alleanza con “il socio” importante che ha condotto Francesca Valenti alla vittoria e con lei ha governato. Fino all’esplosione nota a tutti con gli improperi che lo stesso Nuccio Cusumano indirizzò, a megafoni aperti,  al deputato del PD e al sindaco.

Ma i cusumaniani oggi pomeriggio ruotano attorno a tre ipotesi. Una parte sarebbe indirizzata a convincere il centrodestra a togliere i simboli dei partiti e andare insieme. Un’altra parte sarebbe orientata a sposare la candidatura di Ignazio Messina, ma il tal caso in bianco, cioè utilizzando segno alcuno che potrebbe  identificare politicamente il gruppo.  Ma c’è anche un terza ipotesi di pensiero che vedrebbe lanciare la candidatura di Mario Turturici con l’apporto del PD. Tre “scuole” di pensiero che rappresentano la difficoltà politica dei cusumaniani.

Sono giorni definitivi, i prossimi. Il tempo stringe inesorabilmente. Tra la seconda e terza decade di maggio si vota. Messina e Termine procedono nella campagna elettorale. Nè il primo, nè il secondo, è disposto a inciuci. Specie Messina che nel suo procedere veloce farebbe un errore enorme a lasciare ancora spiegata la scaletta sulla murata della barca a disposizione di cerca un salvataggio estremo.

Filippo Cardinale