Politica, la fusione a freddo di Forza Italia Viva. La Sicilia terra di trasformismo e non di laboratori
SICILIA. DI CALOGERO PUMILIA
Sicilia Futura affida il proprio avvenire a Forza Italia. Il gioco di parole è banale, ma banale è l’ultima vicenda di riposizionamento nel panorama politico siciliano. Quando si tenta di spiegare le ragioni dei cambi di casacca, inevitabilmente si finisce per arrampicarsi sugli specchi, per avvilupparsi in ragionamenti senza capo né coda, per dare giustificazioni non richieste e improbabili. Sarebbe più semplice e diretto dire che non conveniva restare dove si era e si è trovata una collocazione che offre maggiori possibilità di tornare a Sala d’Ercole. Che poi è quello che capiscono tutti, e in larga parte accettano come un normale episodio, convinti che idee, valori, coerenza e dignità sono roba desueta.
L’ex presidente del Consiglio vuole costruire –anche lui!- il centro e lo vuole fare con Berlusconi il quale, mettiamolo terra terra, non si spiccica o non può spiccicarsi, ancor più finché c’è questa legge elettorale, da Salvini e da Meloni, soci di maggioranza della destra della quale l’uomo di Arcore è parte integrante.
Un giorno di parecchi anni fa, nel corso di una battaglia per le primarie del Partito democratico, andai ad ascoltarlo. Dopo alcuni minuti uscii. Continuando a sentirlo avrei finito per non votarlo. Forse perché datato o con la memoria a ciò che avevo sentito tante volte dai leader del mio e di altri partiti, quelle di Renzi non mi sembrarono analisi politiche, ma slogan, twitter, frasi ad effetto. Non posso sostenere che “l’avevo detto”, perché anzi mi sono contraddetto. L’ho votato e, per qualche tempo, l’ho seguito con interesse. Ora guardo con dispiacere alle posizioni di un uomo che ha suscitato entusiasmo, ha raccolto moltissimi consensi, ha fatto scelte utili e ha disperso tutto, finendo oggetto di tante avversioni.
Da Obama a Berlusconi, dal Partito popolare europeo, a Forza Italia Renzi compie una traiettoria imprevedibile. Ma a pensarci bene, con Berlusconi condivide sveltezza, fiuto dell’opportunità, occhio vigile e mariuolo, sguardo accattivante, affabulazione, in ultimo, passione per il business, abbondanza di furbizia, e non altrettanto di cultura. La furbizia, è stato detto, è un surrogato anche truffaldino dell’intelligenza. Per tornare alle vicende isolane, se lo scioglimento di Sicilia Futura e di Italia Viva in Forza Italia inducessero Micciché a lasciare la destra per costruire un centro alla stessa alternativo, dovremmo rifare quasi per intero il discorso. Viceversa, per quella proprietà transitiva a cui si è accennato, le nuove adesioni al partito di Berlusconi finiranno per essere tessere invisibili della destra.