Politica come il calcio. Si cambia facilmente squadra. Sono 52 i cambi di gruppo avvenuti nei primi 24 mesi di legislatura

Lo “shopping” ha riguardato in particolare ex esponenti M5S e Terzo Polo, ovvero aree politiche che hanno ottenuto scarsi risultati elettorali. Accresce le proprie fila invece Forza Italia

Già prima dell’estate all’approssimarsi delle elezioni europee si era associata una crescita del numero di deputati e senatori che hanno cambiato il gruppo parlamentare. Ma l’appuntamento elettorale sembra aver avuto effetti anche nei mesi successivi, portando a 7 nuovi cambi di casacca.

Lo scrive Openpolis in una inchiesta sui cambi di partito a due anni dall’inizio della nuova legislatura.

Sono stati 52 i cambi di gruppo avvenuti nei primi 24 mesi di legislatura – scrive Openpolis – e di questi 43 sono avvenuti alla camera e 9 al senato. Il fenomeno ha riguardato in particolare ex esponenti del Movimento 5 stelle e del terzo polo, ovvero aree politiche che hanno ottenuto risultati elettorali al di sotto delle aspettative. Ad accrescere le proprie fila invece è stata in particolare Forza Italia che ha ottenuto buoni risultati nel voto di giugno.

Come è noto, il passaggio dalla formazione con cui si è stati eletti a un diverso gruppo politico è del tutto legittimo per un parlamentare, in Italia come nella maggior parte delle democrazie. Se questo fenomeno assume dimensioni eccessive però può essere il sintomo di un alto tasso di trasformismo all’interno del sistema politico.

Ma se da un lato non si può vietare a un parlamentare di cambiare gruppo è comunque possibile introdurre accorgimenti che disincentivino questa pratica, in particolare attraverso i regolamenti parlamentari.

Alla luce di questi cambiamenti si può osservare come 6 parlamentari (4 deputati e 2 senatori) siano passati da gruppi di opposizione a gruppi di maggioranza dall’inizio della legislatura, di cui 4 dopo le elezioni europee. Al momento non si registrano invece passaggi in senso inverso. Infatti coloro che hanno lasciato gruppi di maggioranza si sono fin ora uniti a ad altri gruppi che sostengono il governo, oppure al gruppo misto continuando però a votare con la maggioranza.