POLITICA, BOCCE FERME: NO A DI PAOLA DA MPA E PD
La matassa aggrovigliata rimane tutta all’interno della maggioranza. Di Paola deve uscire dal cilindro quel coniglio che non c’è
Tutto rimane come è. Il sindaco Di Paola, nel suo intervento di ieri sera in Consiglio comunale sul punto all’ordine del giorno dedicato alla discussione politica, ha lanciato una apertura al Pd, ricordando che il governo nazionale è frutto di una intesa Pd e Ncd.E’ sembrato, in verità, che il sindaco parlasse a nuora affinchè suocera intendesse. Insomma, Di Paola ha voluto lanciare dei segnali alla sua maggioranza.
Ma dalla sponda dell’opposizione la riposta è stata negativa. L’ex deputato regionale Enzo Marinello, anzi, ha chiesto al sindaco quando staccherà la spina, mentre Simone Di Paola ha ricordato “che l’opposizione è rimasta in un contesto di rispettoso silenzio consapevole della difficoltà che attanaglia gli enti locali”. Sempre Di Paola ha evidenziato che la “crisi palese produce conraccolpi e che noi del Pd, il più grande partito d’Italia, abbiamo avuto integro il senso di responsabilità”. Il tempo è scaduto, in buona sostanza. Quel tempo utile, fino a qualche mese fa, per lanciare un ponte verso il Pd capace di dare all’attività amministrative e politica il necessario cambio di passo.
L’ex presidente del consiglio comunale, Filippo Bellanca, ha rimarcato che “la crisi della maggioranza si è aggravata dopo il risultato elettorale delle europee. Una crisi della maggioranza che non consente alla stessa di avere quella necessaria serenità per affrontare le questioni che attanagliano la città”.
Paolo Mandracchia ha tracciato un quadro politico in cui “il sindaco sta seguendo a piè uniti il solco di Vito Bono, solo che il precedente sindaco ha portato alla città 25 milioni di euro in finanziamenti, l’attuale nuulla”.
Altro no è arrivato al sindaco dall’Mpa. E’ stata Elvira Frigerio a dire a chiare lettere che il partito non è interessato a entrare in maggioranza. E dopo aver perso i tre consiglieri di Big Bang, oggi la maggioranza di Di Paola si trova ad contare solo 16 consiglieri comunali su 30.
La matassa, dunque, torna ad essere aggrovigliata all’interno della maggioranza. Una maggioranza spinta dalle richieste di Ncd per avere il secondo assessore. Maggioranza nella quale Forza Italia chiede pari dignità, spinta da un preminate risultato elettorale che gli ha consentito di superare, seppur di poco, l’armata Ncd.
Il sindaco adesso trovare da solo quella soluzione capace di dare slancio alla sua attività amministrativa e politica. Sarà difficile dipanare la matassa, almeno che Di Paola non decida di mettere in campo tutta la sua determinazione. Cosa assai improbabile perchè il sindaco guarda al futuro che è intreccio di relazioni politiche.
Ripartire da un azzeramento della giunta sembra difficile radiografando il pensiero del sindaco. Egli intende inserire in giunta un “tecnico brillante”. L’idea di Di Paola cozza, però, con quella dell’Ncd che prosegue a testa bassa per avere un assessore. Un assessore che ha individuato in Davide Emmi.
La maggioranza rischia anche di perdere altri pezzi. Forza Italia guarda, osserva, suggerisce. Ma non trova ancora da parte del sindaco quella risposta che attende.
Forse, licenziare il gruppo di Big Bang è stato un gesto affrettato e sottovalutato. Ma ormai è acqua passata. Il quadro politico è confuso e tale resterà ancora.
All’una di notte, nelle fila della maggioranza si contavano diverse assenze. E’ stato chiamato il numero legale che non c’era. La seduta è stata rinviata a mercoledì. In quella seduta si attendono gli interventi della maggioranza.