POCA ACQUA E TANTA DEMAGOGIA. MA ANCHE TANTA CONFUSIONE

L’acqua è un bene prezioso, vitale. Nel prossimo futuro sarà lo scontro globale al posto del petrolio. E’ anche l’oggetto per battaglie e strumentalizzazioni politiche. E la politica, spesso, dirotta nella demagogia. Pratica assai pericolosa che inganna la gente che, non cosciente delle procedure, delle astruse norme di legge, tende a credere che  tutto sia semplice. Si alzano le attese, lievitano le delusioni che sfociano in rabbia e sfiducia nelle istituzioni.

Non v’è dubbio che una serie di accadimenti, che si sono ripetuti come iattura, hanno costretto (e costringono ancora) molti cittadini a subire la mancanza dell’erogazione dell’acqua. Alla base di tutto c’è anche una questione che riguarda la rete idrica saccense che è un colabrodo. Mancanza di manutenzione negli anni, mancanza di investimenti. Finanziamenti pronti ma bloccati dalla solita Regione.  Ma è facile comprendere come in questa città la manutenzione sia andata in oblio. Basta girare per le vie della città: non c’è una strada che non sia dissestata, spesso pericolosa per le profonde buche.

L’ATI (Assemblea Territoriale Idrica), su pressioni di alcuni sindaci, sta percorrendo la via della risoluzione contrattuale con la Girgenti Acque. Non sappiamo come finirà, ma sappiamo che, conoscendo i tempi della giustizia italiana, il percorso richiederà tanti anni. Perché, al di là delle enunciazioni e di ciò che si vuol far credere, tra l’ATI e la Girgenti Acque si instaurerà una lunga e tortuosa lite giudiziaria. Percorso che rischia di costare tantissimo ai contribuenti.

E’ bene, anche, dire chiaramente che i Comuni con la Girgenti Acque non hanno un rapporto “contrattuale”. L’unico organo competente è l’ATI. Dunque, in questa ottica, appare di difficile comprensione come la proposta avanzata dal M5S di Sciacca possa avere seguito. I pentastellati hanno invitato il sindaco a “requisire i pozzi e le condutture alla Girgenti Acque”. Eppure,la loro proposta attecchisce facilmente nell’immaginario collettivo, o almeno in quello che assorbe senza fare un minimo di riflessione.

Avanzare proposte inapplicabili significa anche alzare le aspettative. Aspettative che aizzano i cittadini contro le istituzioni, immaginando che un sindaco tutto può, e se non lo fa alimenta sospetti. Se si alza la tensione con ingredienti che poi sfuggono dal controllo si rischia il linciaggio.

Al di là del fatto che il sindaco non è un’autorità al pari della magistratura che può emettere un provvedimento mirato a requisire pozzi e condutture, semmai è l’ATI che deve porsi nei confronti di Girgenti Acque con i mezzi che la legge ha messo a disposizione. Legge, in verità formulata malissimo. La domanda che appare spontanea è chiedere ai grillini come immaginano di dare copertura finanziaria alle eventuali ordinanze di requisizione della rete idrica e degli acquedotti. Se da domani il sindaco ordina la requisizione degli impianti , da domani stesso deve essere il Comune a garantire il servizio e sostenere i costi. Da domani deve pagare Enel, operai, manutenzione, etc. Attendiamo una risposta.

Altra demagogia è battersi per l’acqua pubblica e poi gridare allo scandalo se l’acqua di un Comune viene messa a disposizione di un altro Comune a secco perché privo di pozzi. Se l’acqua è pubblica, pubblico deve essere anche il pensiero collettivo, nel senso che bisogna essere pronti a intervenire verso chi soffre disagi forti per mancanza di acqua. Ci sono Comuni dell’altro versante della provincia i cui turni di erogazione sono tornati ad essere quindicinali.

Un conto, dunque, è elevare l’attenzione al fine di avere un servizio idrico adeguato, un conto è mettere in campo demagogie per fini politici. Del resto, ancora oggi nessuno di noi sa quale sia il piano B della rescissione contrattuale con Girgenti Acque. Non sappiamo con quali mezzi il Comune di Sciacca assumerà il servizio, con quale personale, con quale conoscenza visto che il nostro Comune non ha mai gestito il servizio idrico, al contrario, per esempio, di Menfi.

Ecco allora che bisogna fare chiarezza. Chiarezza su tutto. Perché altrimenti c’è il serio rischio di alimentare la rabbia, la tensione, con la spiacevole conseguenza di gesti inconsulti.

Intanto, l’ATI si smuova dal sonno è costringa la Girgenti Acque a consentire un sopralluogo ai serbatoi comunali. Richiesta che il Comune ha inoltrato il 14 novembre scorso e tutt’ora senza risposta. Si consenta l’ispezione ai serbatoi comunali. Almeno si avrà la contezza di comprendere come si sta con l’approvvigionamento idrico.

A proposito delle competenze dell’ATI, vorremmo sapere fino ad oggi quante sanzioni ha applicato alla Girgenti Acque per i disservizi o inadempimenti.

Il sindaco, nella tarda mattinata, invierà una lettera all’ATI per chiedere di sostituire il gestore. Siamo in attesa di leggere il contenuto. Anche in questo passaggio è obbligatorio fare chiarezza. Perché tra “risoluzione” e “sostituzione” corre veloce il rischio della confusione totale. E se la risoluzione richiede una lite giudiziaria, come è possibile la sostituzione nella “pace”?

Filippo Cardinale