PIU’ CHE DI VERIFICA, LA MAGGIORANZA HA BISOGNO DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI
Editoriale di Filippo Cardinale
La verifica “fast” della maggioranza, aperta e chiusa nell’arco di pochi giorni per una precisa volontà del sindaco Di Paola, non risolve, nella sostanza, le questioni nate all’interno della coalizione, alcune delle quali all’interno di un partito in modo particolare.
La coalizione che ha vinto le scorse elezioni era all’inizio una strategia mirata alla messa in campo di diverse liste al fine di avere maggiore possibilità di raccolta del consenso. Liste che sono state come costole di partiti di caratura nazionale. Il Pdl, in buona sostanza, faceva la parte del leone. Dal Pdl si è avuta una sorta di forza centrifuga che ha portato alla nascita di liste civiche, satelliti della stessa ex Pdl.
La coalizione ha avuto l’apporto del “dissidente” Mario Turturici che generò Forza Sciacca, ma anche di “allontanati” dal centrosinistra, come l’ex consigliere provinciale Ezio Di Prima. Contributo importante è derivato da ex Cantieri Popolare. Il sodalizio spinto da Michele Catanzaro è l’ago della bilancia delle recenti elezioni comunali. La loro forza è in grado di far vincere ora il centrosinistra, ora il centrodestra.
Le varie forze, comunque, sono riuscite nell’intento di arginare le pretese della coalizione che aveva governato con sindaco Vito Bono. A distanza di un anno e mezzo, la maggioranza ha percepito il bisogno di sottoporsi ad una verifica. In tale contesto non è da sottovalutare la disponibilità di Mpa (che era al governo cittadino con Vito Bono) a dare un sostegno alla maggioranza su “progetti nell’interesse della Città”. Tale buona volontà verso il popolo sovrano è stata rimarcata senza mezzi termini dalla dichiarazione del leader agrigentino dell’Mpa, il parlamentare Roberto Di Mauro, il quale è stato trasparente al massimo, “tra l’Mpa e Ncd di Angelino Alfano c’è un accordo politico che ci vede uniti nel cammino”, e nelle prossime elezioni europee. Un gesto volontario di servizio al popolo sigillato dalla frase “in politica nessuno fa niente per niente”. Inavvertitamente, l’onorevole Di Mauro ha spiegato la vera ragione dei messaggi amorevoli lanciati alla maggioranza.
Nel contesto delle fibrillazioni interne la maggioranza, entra la volontà del senatore Giuseppe Marinello di spingere ex Cantiere Popolare fuori il perimetro della maggioranza. Naturalmente la spinta centrifuga è bilanciata da quella centripeta del coinvolgimento dell’Mpa.
La questione politica che riguarda la verifica di maggioranza è basata sui numeri, e non sullo svolgimento del programma elettorale che Fabrizio Di Paola & C hanno sottoposto all’elettorale.
Il programma amministrativo di Fabrizio Di Paola è stato, sin dall’inizio, ambizioso. Basta rileggere la premessa: Ci proponiamo cinque anni di avvincente lavoro: serio, autorevole, dinamico. Per dare nuova vita alla nostra Sciacca e farne una città accogliente ed operosa, in cui si vive bene, si lavora, si studia e ciascuno può formare e mantenere la propria famiglia. Puntiamo sui nostri giovani: attraverso loro riportiamo il sorriso tra le strade, apriamo le nostre porte al mondo che ci circonda, così desideroso di scoprire i nostri tesori. Vestiamo la nostra città come se ogni giorno fosse una nuova festa da condividere tra noi e con i nostri ospiti, e puntiamo con fiducia alla crescita economica, sociale e culturale di Sciacca .
Sulla scorta di tali premesse, il programma elettorale nella parte che riguarda lo Sviluppo economico, creazione di nuove opportunità di lavoro e miglioramento della qualità della vita afferma: Seppure viviamo un periodo di crisi economica, dobbiamo mettere in campo ottimismo, inventiva, prospettiva ed operosità, riconoscendo – non solo a parole – che la nostra comunità ha risorse immense da valorizzare: terme; mare; patrimonio storico, artistico, monumentale, culturale ed ambientale, artigianato, pesca, agricoltura, commercio, imprenditoria, carnevale, feste della tradizione, sport, che offrono un ventaglio senza pari di opportunità per il rilancio economico della Città .
Senza tediare i nostri lettori nello specifico delle aree tematiche, il programma Di Fabrizio Di Paola, e della maggioranza che oggi governa, pone delle riflessioni.
Un assiduo e proficuo lavoro non può essere reso vano dalla pretesa di soli equilibri numerici avanzata da qualche partito. La maggioranza ha bisogno di fare chiarezza a se stessa e nei confronti della Città. Rendere chiaro e trasparente ogni posizione politica, sia di consiglieri comunali, che di assessori.
Ma la vera propulsione, affinché la parole scritte nel programma elettorale della maggioranza si trasformino in fatti concreti passa, inesorabilmente, attraverso il sodo lavoro degli assessori. Oggi, la giunta Di Paola non può contare solo sull’apporto di un paio di assessori in linea con le attese del sindaco. Lo sforzo della maggioranza deve essere, in buona sostanza, quello di mettere al servizio della Città e della Giunta il meglio che esprime, o sa esprimere.
In mancanza di ciò, sia il sindaco Di Paola ad agire con autorevolezza, coraggio e una buona dose di autonomia. Faccia in modo che tutti i meccanismi della sua macchina amministrativa girino a ritmo elevato. Compreso, nel conto, una rotazione di dirigenti. E pensi, anche, a rendere più armonioso il rapporto tra qualche assessore con il dirigente dell’assessorato stesso.
Se il sindaco Di Paola non inserisce nel mirino tre-quattro, obiettivi di grande respiro per la Città -e significativi da punto di vista della programmazione della Città stessa- il resto della sindacatura viaggerà sui binari della ordinaria amministrazione. E’ vero che governare l’Ente locale oggi è straordinariamente difficile. Ma governare non è un hobby, o una imposizione. E’ una scelta che si compie davanti gli elettori.