PIANO REGOLATORE GENERALE, MANDRACCHIA: “INTERESSA SOLO A PAROLE”

Il Piano Regolatore Generale, quello nuovo che deve essere partorito ma ancora non vede realmente la luce, è oggetto di attenzione da parte delle forze politiche. In verità, l’argomento Prg viene fuori solo quando interviene l’opposizione. Oggi, appunto, è il consigliere di Sinistra Italiana Paolo Mandracchia a risvegliare dal sonno lo strumento urbanistico. Le direttive al Prg risalgono al 1994, scrive, e ancora oggi dopo oltre un ventennio ancora si attende che la città si possa dotare delle strumento di pianificazione territoriale che metterebbe fine a tante speculazioni e disuguaglianze.

Per Mandracchia, si pensa che “tutte le colpe sono solo della Regione e ai suoi uffici che riescono a smarrire documenti e atti ufficiali. Un tempo la mancanza di copie del Prg di Sciacca causò un lungo letargo presso gli uffici del Genio Civile, oggi la storia si ripete”. Ma le colpe non sono solo degli uffici regionali, e per Mandracchia esse sono anche “degli attuali amministratori”. In particolare, Mandracchia lancia una frecciata all’assessore all’urbanistica Ignazio Bivona, “che è stato amministratore della città per ben dodici anni” e dovrebbe spiegare alla città “ perché le controdeduzioni sulle osservazioni, consegnate dai progettisti nei primi giorni del mese di giugno scorso giacciono ancora nelle stanze degli uffici comunali, contravvenendo agli obblighi di legge che impone al Sindaco la trasmissione di detta documentazione entro dieci giorni dal ricevimento”.

“Se si hanno a cuore le sorti del Prg perché non si riescono a reperire le somme per la riproduzione delle copie eliografiche da trasmettere all’Assessorato Territorio e Ambiente?”, aggiunge Mandracchia. “Si perde quattro mesi per predisporre le triplici copie della documentazione che avrebbero un costo di circa settemila euro”, conclude.

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